Buongiorno cortesemente un consiglio. Nella abitazione di residenza di mia moglie le è stata notificata in data 25 febbraio in cassetta un avviso di ritiro raccomandata atti giudiziari. Mia moglie che dal 1 marzo è nella mia abitazione in altro Comune (dove tra l'altro ha fatto ad aprile, richiesta di residenza), a causa del coronavirus ha ritirato solo agli inizi di maggio in cassetta l'avviso e conseguentemente la raccomandata dall'ufficio postale.
Trattasi di una multa, che può essere pagata fino al 60 giorni dalla notifica, dopodiché bisognerebbe aspettare la cartella esattoriale. La polizia municipale, ufficio verbali, tramite citofono, mi ha detto che i termini sono stati prorogati a 90 giorni. Francamente non ho trovato riscontro nelle ricerche effettuate su questa proroga.
Grazie in anticipo per la vostra preziosa informazione
Saluti
Claudio, dalla provincia di PO

Risposta:
i termini di qualunque adempimento in materia (pagamenti e ricorsi) nel periodo 23/02-15/05 sono stati sospesi. Nel suo caso quindi la multa potrà essere pagata con la riduzione del 30% entro 30 giorni (che sono stati estesi dai 5 di legge ordinaria per le notifiche entro il 31 maggio), contandoli dal 16 maggio. E' il decreto (diventato legge) "Cura Italia" che lo prevede.