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ricorso contro sanzione per violazione d.l. n.19/2020
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Lettera 
21 aprile 2020 0:00
 
Buongiorno, come tanti altri cittadini italiani sono stato sanzionato per asserita violazione delle misure restrittive imposte dal d.l. 25 marzo 2020, n. 19 per fronteggiare la diffusione del virus covid-19, e ritengo di essere stato vittima di un uso eccessivo e pretestuoso dei poteri sanzionatori.
Premetto che lavoro per un'azienda che non si è fermata in questo periodo di lockdown perché tenuta a garantire un minimo di servizio pubblico essenziale, e la sede cui sono stato assegnato si trova in un comune diverso da quello di mia residenza.
Pertanto, per recarmi a lavoro sono costretto a viaggiare da lunedì a venerdì con la mia autovettura percorrendo circa 90 km al giorno tra andata e ritorno.
Domenica 12 aprile, dopo più di un mese di viaggi senza poter pulire l'auto, mi sono recato in un piazzale adibito a lavaggio self service sito nel mio stesso comune di residenza (a circa 590 m in linea d'aria dalla mia abitazione), per lavare la mia autovettura che utilizzo quotidianamente per andare a lavorare e che era comprensibilmente sporca. Rinfrancato dalla circostanza che l'impianto di lavaggio era aperto e funzionante, che il luogo era del tutto isolato e trattandosi di un self service privo di personale addetto al lavaggio non sarei entrato in contatto con alcun individuo, in assoluta buona fede ho iniziato le operazioni di lavaggio.
Nonostante il piazzale non fosse neppure visibile dalla strada, due carabinieri sono sopraggiunti sul luogo e, contestatami la non necessità o urgenza della pulizia della vettura, mi hanno comminato una sanzione da € 400 (per la quale è concesso il pagamento di € 280 entro 30gg).
Ho provato a spiegare ai verbalizzanti le mie ragioni e la mia buona fede, ma senza alcun effetto. Ritengo infatti che:
1) se non fosse stato possibile lavare neppure autonomamente la propria auto in un autolavaggio self service, dunque privo di personale addetto al lavaggio, l'impianto sarebbe dovuto rimanere spento ed il piazzale chiuso al pubblico accesso, invece era regolarmente aperto e funzionante;
2) so per certo che a chi utilizza la vettura per lavoro è consentito pulirla, tant'è che molti titolari di autolavaggi stanno continuando a lavare le vetture utilizzate da chi lavora;
3) mi trovavo comunque nelle vicinanze della mia abitazione, alla quale sarei ritornato immediatamente.
A questo punto mi chiedo se esponendo le mie ragioni al prefetto competente mediante scritti difensivi di mio pugno potrei ottenere l'annullamento della sanzione. In caso affermativo, mi piacerebbe sapere come potrei presentare ricorso. Viceversa, vorrei sapere cosa rischierei se il mio ricorso venisse rigettato.
Mi scuso per essermi dilungato e ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti
Daniele, dalla provincia di RC

Risposta:
crediamo che le motivazioni che lei ha addotto siano valide per tentare un ricorso. Trova qui le informazioni su come procedere: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+mobilita+individuale+come+fare+ricorso_30942.php
 
 
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