Buonasera, scrivo la presente per chiedere parere rispetto a quanto successo a mio marito stamani. Era uscito con autocertificazione per recarsi al supermercato Carrefour Market per fare scorta di acqua, e di passaggio in quanto il cugino abita di fianco al supermercato in questione a lasciare nella cassetta della posta evitando così assembramenti dei cacciaviti. Non solo l’operatore di polizia non ha voluto verificare l’autocertificazione predisposta a mano in quanto non possediamo la stampante, ma ha riportato sul verbale parole che mio marito si stava recando dal cugino per creare assembramenti e poi al Carrefour. Aggiungendo inoltre che l’acqua dei rubinetti è potabile e l’acqua in bottiglia non dev’essere comprata. Il verbale non è stato letto a mio marito che si aspettava di firmare una certificazione come detto dall’operatore... Aggiungo inoltre che beviamo da sempre acqua in bottiglia e che io mi trovo all’ottavo mese di gravidanza e non potendo far sforzi ho chiesto a mio marito di farmi questa cortesia.
Abbiamo telefonato al comando della polizia locale del paese chiedendo se possibile una cosa del genere e ci hanno risposto che mio marito ha firmato il verbale e che non si poteva far niente, se non provare a fare ricorso ma che non avendo la sfera di Cristallo non poteva prevedere come l’esito... chiedo a voi, l’acquisto dell’acqua rientra nelle situazioni di necessità come la spesa? Ci sono le basi per un ricorso? Sul verbale l’operatore di polizia ha modificato i termini di pagamento togliendo il 4 aprile come c’era scritto inserendo la data di oggi 13 aprile, mentre non ha modificato la stessa data
per i termini per la presentazione del ricorso, è possibile segnalarlo?
Grazie molte
Stefania, dalla provincia di PV

Risposta:
crediamo che lei abbia ragione e che l'accertatore sia stato inutilmente arrogante. Lasci stare i problemi di date sul verbale e si concentri sui fatti. Qui le informazioni del caso: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+mobilita+individuale+come+fare+ricorso_30942.php