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problema rimborsi viaggi post decreto 03/04 - aiutateci a diffondere questo problema!
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Lettera 
20 marzo 2020 0:00
 
Vorrei poter condividere un problema sicuramente meno grave di tanti altri ma comunque un problema attuale e che tocca tantissimi Italiani ma di cui parlano solo pochi giornali e con poche delucidazioni a riguardo.
La situazione è drastica, come ben sai una buona percentuale di lavori sono sospesi, e cosi le P.Iva non lavorano e non guadagnano.
Uno dei tanti problemi se pur meno gravi e prioritari ma che dovrebbero venire alla luce sono quelli dei rimborsi viaggi, viaggi confermati prima dell'avvento del Coronavirus ma con partenza dopo il 03/04 data di scadenza del blocco degli Italiani a viaggiare secondo il DL n. 9 del 2 marzo 2020 e del Dpcm 4 marzo 2020.
Molti Operatori Turistici stanno inviando promemoria di scadenze di pagamenti per viaggi e ciò è veramente inumano chiedere somme piu' o meno ingenti per viaggi che al momento molti non possono piu' permettersi e non solo, dopo il 03/04 il Coronavirus non smetterà di esistere, dunque qualsiasi viaggio potrebbe far rischiare di contrarre tale virus.
Nelle situazioni straordinarie come in questo caso, come lo è una pandemia, è importante ricordare che variano le esigenze e parlo di esigenze di stretta necessità di ogni famiglia ed i viaggi non rientrano in tale categoria.
La pretesa da parte degli operatori turistici in questo momento è assurda, pretendere di completare pagamenti di viaggi che probabilmente non possono piu' essere effettuati causa frontiere chiuse dall'Italia e per gli Italiani.
E' diritto di ognuno di noi, dato che quando è stato stipulato il contratto non era in essere una situazione di massima emergenza come lo è attualmente recedere dal contratto senza pagare penali di alcun genere con la speranza che presto di possa tornare a viaggiare e riprogrammare il suddetto viaggio in un periodo migliore ma senza alcuna scadenza per questo si richiede che si aggiungano delle norme che dettagliano cosa un operatore turistico può o non può richiedere e poichè il viaggio viene annullato per CAUSE DI FORZE MAGGIORI.
Ci sono poi altre circostanze che devono essere presente in considerazione come la chiusura delle scuole di cui magari alcune famiglie avevano organizzato tenendo conto che i figli in alcune ore del giorno potevano essere là.
Partire con incertezze simili e paure è impensabile.
Se anzichè fermarsi a contratti, decreti e regole ci fosse comprensione e umanità forse un cliente si fiderebbe ancora degli operatori turistici ma se ci deve essere una totale incomprensione della situazione, senza venirsi incontro è chiaro che avere un cliente insoddisfatto non incentiverà ulteriori vendite nel tempo quindi è controproducente il pugno duro di alcuni TO.
Dato che non ci sono date di riapertura frontiera per noi Italiani è giusto non dover versare alcun ulteriore somma e a riavere i propri soldi indietro già versati per avere a disposizione liquidità che attualmente abbiamo bisogno per cose di stretta necessità avendo in casa uno magari uno o più stipendi in meno e
magari con figli
Vanessa, dalla provincia di AR

Risposta:
La ringraziamo della lettera che ci ha inviato e che pubblichiamo su Cara Aduc.
 
 
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