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Multa COVID
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Lettera 
11 aprile 2020 0:00
 
Vorrei sottoporVi il mio caso.
Ieri sera sono uscito a correre da solo, rispettando le distanze di sicurezza. Per non incontrare nessuno, mi sono recato su un percorso ciclabile non frequentato.
Dopo circa 20 minuti di corsa, vengo fermato da una pattuglia dei Carabinieri che mi intima di fermarmi. Ho chiesto loro cosa avessi fatto, visto che mi risultava che fosse possibile fare attività fisica all'aperto evitando assembramenti.
I carabinieri mi rispondono che era vero fino a qualche tempo fa, ma con il nuovo decreto non posso allontanarmi più di 200 m da casa e c'è l'obbligo di indossare la mascherina (a trovarne una) anche all'aperto (anche se venisse rispettata la distanza di sicurezza di almeno 1m).
Al che mi portano in centrale (manco fossi un criminale) e mi fanno attendere più di un'ora al freddo (ero in maglietta e calzoncini), fino alle 21.00.
Capisco che la legge non ammetta ignoranza, ma non si può pretendere che i cittadini siano per forza di cose aggiornati sui decreti che continuano a cambiare e consultino la gazzetta ufficiale quotidianamente! Tra l'altro; c'è il decreto governativo, quello regionale, le provincie o i comuni possono adottare anche norme più restrittive... c'è molta confusione a mio avviso!
Se si volesse veramente fare informazione, il comune stesso dovrebbe apporre dei bandi fuori dai condomini e nelle strade; e non fare riferimento a mezzi di comunicazione come radio, tv o internet, dando per scontato che tutti li utilizzino assiduamente.
Sono sempre stato un cittadino onesto e rispettoso delle leggi. Se fossi passato col rosso (ad esempio), avrei pagato la multa senza esitazione perché in errore.
In questo caso, per l'unica colpa di non essere adeguatamente informato mi hanno dato due multe per un totale di 560 €! In un momento di crisi dove non c'è certezza del posto di lavoro (molte aziende potrebbero chiudere se questa situazione d'emergenza si protraesse ancora a lungo)!
In tutta onestà, non ero al corrente delle nuove limitazioni introdotte; e non era mia intenzione arrecare danno ad alcuno.
Michele, dalla provincia di MB

Risposta:
la sua vicenda è sintomatica di come oggi sia difficile rispettare la legge, anche perché, nel suo caso, i 200 metri di distanza dalla sua abitazione sono previsti solo nella normativa della regione Lombardia. Quindi lei, per la legge ha torto. Ciò non esclude la sua buona fede e che le sue osservazioni possano essere prese in considerazione dall'autorità a cui potrebbe fare ricorso. Qui le informazioni del caso: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+mobilita+individuale+come+fare+ricorso_30942.php
 
 
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Vorrei sottoporVi il mio caso.
Ieri sera sono uscito a correre da solo, rispettando le distanze di sicurezza. Per non incontrare nessuno, mi sono recato su un percorso ciclabile non frequentato.
Dopo circa 20 minuti di corsa, vengo fermato da una pattuglia dei Carabinieri che mi intima di fermarmi. Ho chiesto loro cosa avessi fatto, visto che mi risultava che fosse possibile fare attività fisica all'aperto evitando assembramenti.
I carabinieri mi rispondono che era vero fino a qualche tempo fa, ma con il nuovo decreto non posso allontanarmi più di 200 m da casa e c'è l'obbligo di indossare la mascherina (a trovarne una) anche all'aperto (anche se venisse rispettata la distanza di sicurezza di almeno 1m).
Al che mi portano in centrale (manco fossi un criminale) e mi fanno attendere più di un'ora al freddo (ero in maglietta e calzoncini), fino alle 21.00.
Capisco che la legge non ammetta ignoranza, ma non si può pretendere che i cittadini siano per forza di cose aggiornati sui decreti che continuano a cambiare e consultino la gazzetta ufficiale quotidianamente! Tra l'altro; c'è il decreto governativo, quello regionale, le provincie o i comuni possono adottare anche norme più restrittive... c'è molta confusione a mio avviso!
Se si volesse veramente fare informazione, il comune stesso dovrebbe apporre dei bandi fuori dai condomini e nelle strade; e non fare riferimento a mezzi di comunicazione come radio, tv o internet, dando per scontato che tutti li utilizzino assiduamente.
Sono sempre stato un cittadino onesto e rispettoso delle leggi. Se fossi passato col rosso (ad esempio), avrei pagato la multa senza esitazione perché in errore.
In questo caso, per l'unica colpa di non essere adeguatamente informato mi hanno dato due multe per un totale di 560 €! In un momento di crisi dove non c'è certezza del posto di lavoro (molte aziende potrebbero chiudere se questa situazione d'emergenza si protraesse ancora a lungo)!
In tutta onestà, non ero al corrente delle nuove limitazioni introdotte; e non era mia intenzione arrecare danno ad alcuno.
Michele, dalla provincia di MB

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la sua vicenda è sintomatica di come oggi sia difficile rispettare la legge, anche perché, nel suo caso, i 200 metri di distanza dalla sua abitazione sono previsti solo nella normativa della regione Lombardia. Quindi lei, per la legge ha torto. Ciò non esclude la sua buona fede e che le sue osservazioni possano essere prese in considerazione dall'autorità a cui potrebbe fare ricorso. Qui le informazioni del caso: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+mobilita+individuale+come+fare+ricorso_30942.php
 
 
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