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CORONAVIRUS e locale commerciale
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Lettera 
18 marzo 2020 0:00
 
Spèett.Le Associazione,
Sono proprietario di un locale commerciale (C1) a Roma(RM) nella zona Testaccio, i conduttori prima che gli eventi prendessero la piega che hanno preso dovuta al CORONAVIRUS, mi hanno scritto quanto segue:
Caro Antonello..Buon giorno..
Ti scrivo per comunicarti che la situazione è veramente drammatica il lavoro al ristorante è calato del 70/80 per cento...mettendoci in grandissime difficoltà.. già abbiamo licenziato un collaboratore e messo in ferie altri..ormai sono più di 13 anni o giù di lì che onoriamo i nostri pagamenti sempre con puntualità...ecco questo purtroppo non sarà più possibile...sai quello che sta succedendo nel mondo e sopratutto nel settore del turismo e della ristorazione...mi spiego meglio...
DAL lunedì al giovedì meno 80% di presenze il venerdì meno 50% di presenze il sabato e la domenica a panzo sono gli unici 2 giorni in cui si riesce a vedere un Po' di gente in piu' La domenica sera pochissime persone...almeno fino a questo momento che peggiorerà visto le restrizioni governative.
Mi sarei aspettato una telefonata da parte tua o per lo meno un interessamento su come andavano le cose ti ho visto a pranzo e non abbiamo avuto occasione di parlare eri con degli amici e non volevo disturbarti..
Tutto questo amico mio per dirti che rischiano grosso..
Mi spiego meglio se riusciamo a soffrire un Po' tutti insieme, quando tutto questo passerà saremo più forti di prima..
Cosa significa soffrire tutti insieme, Che c'è bisogno di rivedere tutto... tutti i nostri coll.
Quindi anche il canone d'affitto non è assolutamente sostenibile in questa situazione ti chiediamo di venirci incontro e di dare un drastico taglio al canone d"affitto.
Con questa premessa non dico che non si vuole pagare assolutamente ma di ridurlo almeno 4/5 mesi del 50%
Per poi rialzarlo al canone attuale ad emergenza passata... ovviamente sempre che rientri se no sarà la fine per tutti..
Sei una persona intelligente e di mondo e sai perfettamente ciò che sta succedendo..sono certo quindi che comprendi questo momento di grande difficoltà...e che sarai disponibile ad adottare questo tipo di soluzione.
Ti ringrazio anticipatamente e conto sulla tua intelligenza integrità e onestà e..dopo tutti questi anni che ci conosciamo anche di amicizia..Non devo dirtelo ma la situazione è drammatica spero che si risolva...
Ti aspetto lunedì al ristorante verso l'ora di pranzo diciamo verso le 12.30 così possiamo parlare di persona se vuoi chiamarmi oggi rispondo dopo le 19.00 che sono in giro per delle commissioni...un abbraccio...
Purtroppo fra l'altro a differenza di quello che scrive il conduttore, non hanno sempre onerato i loro impegni comunque vorrei sapere il decreto legge che prevede per tali situazioni, se mi potete indicare il comportamento corretto d'adottare.
Ringrazio anticipatamente e attendo un vostro cortese riscontro cordialità.
Filomena, dalla provincia di RM

Risposta:
il DPCM dell'11 marzo dispone la chiusura dei ristoranti e simili situazioni.
A ns.parere, la tutela del conduttore va ricercata nella sopravvenuta impossibilità di utilizzazione della prestazione (ai sensi dell'art. 1256 cc).
In effetti, il conduttore non può, per una causa a lui estranea, utilizzare l'immobile per la ragione per cui lo aveva affittato.
Certamente il conduttore continua ad avere la disponibilità dell'immobile, ma è venuta meno la possibilità che questa disponibilità realizzi lo scopo perseguito dalle parti con la stipulazione del contratto.
Da ciò deriva una legittima sospensione del pagamento dei canoni di affitto per tutto il tempo in cui saranno in vigore le limitazioni di cui alla decretazione d'urgenza, oltre al diritto di reclamare il rimborso della parte di canone non goduto.
A tal proposito, la legittimità a sospendere il pagamento del canone di locazione, sussiste solo quando l'immobile è divenuto completamente inutilizzabile (chiusura del ristorante per DPCM) ovvero viene meno l'utilizzabilità integrale della prestazione.
 
 
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