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 ITALIA - ITALIA - Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024
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25 giugno 2024 15:10
 
  "La parola chiave che il governo ha scelto fin dall'inizio è stata quella della prevenzione. Prevenzione significa innanzitutto corretta informazione". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel corso della conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 che si è svolta a Palazzo Chigi e dove hanno preso parte il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara; il ministro della Salute, Orazio Schillaci; il ministro della Giustizia, Carlo Nordio; la sottosegretaria all'interno, Wanda Ferro; la viceministra al Lavoro; Maria Teresa Bellucci.
"Ci sono tre elementi che convergono: la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l'abbassamento dell'età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l'incremento del principio attivo. Il tutto dipende da una causa di fondo: la scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga. Rispetto al passato c'è un'attenzione continuativa e non un abbandono, non indifferenza", spiega Mantovano. 
"L'indifferenza ha fatto perdere di vista l'importanza della questione, l'attenzione ha rimesso in moto positivamente tutti i soggetti. Nel 2023 quasi 96mila giovani di età tra i 15 e i 19 anni hanno assunto almeno una volta nella vita una sostanza stupefacente, e sono stati 680mila lo hanno fatto nel corso dell'anno. Sono dati che si commentano da se - osserva -, 960mila giovani significa il 39% della popolazione studentesca, 4 studenti su 10".
econdo uno studio dove hanno partecipato oltre 4mila genitori di ragazzi tra i 9 e i 14 anni, "due quinti dei genitori relativamente al consumo di sostanze cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che il consumo di alcol e cannabinoidi vadano contestualizzati prima di essere giudicati. Questo significa che bisogna lavorare molto per fare aumentare la consapevolezza". Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, "il consumo e la dipendenza di sostanze stupefacenti è un problema di salute pubblica al quale poniamo la massima attenzione. Investire in prevenzione è quello che sta facendo il governo e lo facciamo affidandoci al rigore scientifico dei dati". 
"Gli accessi al pronto soccorso" correlati all'uso di droghe "nel 2023 sono stati 8.596, 5% in più rispetto all'anno precedente". Secondo il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, un ruolo decisivo può essere giocato dalla Scuola. "I dati sono impressionanti, se pensiamo che il 39% di quelli che fanno uso di cocaina si sono avvicinati prima di 15 anni, è un dato da solo impressionante. Se pensiamo che 140mila studenti hanno consumato alcol almeno 20 volte negli ultimi 30 giorni, più del 30% degli studenti riferisce una prima ubriacatura prima dei 15 anni, 280mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica nel 2023. Stati d'ansia, depressivi, stati di isolamento sociale - aggiunge Valditara - sono sempre più legati alla dipendenza da cellulari e social media, il gaming: 400mila studenti che nel 2023 ha passato le sue ore nel gioco, 1,3 milioni di ragazzi ha giocato d'azzardo nell'ultimo anno. Si sta sviluppando anche in Italia la piaga che in Giappone è andata sotto il nome di hikikomori, ci sono oltre 50mila ragazzi che sono chiusi in casa e non frequentano la scuola e sono isolati". 

"Credo che noi dobbiamo ragionare anche in positivo, non solo informare che è il primo e fondamentale aspetto, io credo che la scuola debba svolgere un ruolo di ridare entusiasmo a questi giovani, di ridare la voglia di credere in sé stessi, dare un percorso di vita. Non è un caso che molti studi rivelano che abuso di alcol, droga, abuso dei social e isolamento siano aumentati sotto il Covid, allora il rapporto sociale è fondamentale. Credo che la scuola debba riscoprire i talenti e mettere al centro la persona".
Infine, il guardasigilli, Carlo Nordio, mette in guardia sull'uso del Fentanyl. "La novità assoluta di questi ultimi mesi è l'ingresso sul nostro territorio della droga più pericolosa e meno costosa che è il Fentanyl. Il potere del Fentanyl di una dose è equivalente a 100 volte una dose di eroina, è una medicina legale perché è un forte analgesico e per di più è scambiato via internet. La cosa più allarmante è che rischia di entrare nelle carceri perché entra mediante applicazione di cerotti e che poi viene scambiata con effetti immaginabili. Se questa è la diagnosi la prognosi può essere funesta. Stiamo facendo un monitoraggio sull'ingresso nelle carceri. Una dose minima uccide, una dose ridotta crea danni irreparabili e irreversibili al sistema neurologico", conclude.  (Italpress)

Ieri la Società civile impegnata sul fronte delle politiche sulle droghe ha presentato la quindicesima edizione del Libro Bianco.  Oggi il sottosegretario Mantovano ha invece presentato la relazione del Governo sulle dipendenze, creando allarme sulla cannabis. Ecco i commenti dei promotori del Libro Bianco 
 
Franco Corleone, curatore del Libro Bianco commenta: “quando Mantovano parla di derivati della cannabis al 29% dimentica di precisare che si tratta di concentrati, come l’hashish, che evidentemente negli ultimi anni hanno aumentato la propria qualità anche nel mercato di strada, ma che erano presenti a percentuali simili anche ai tempi dei figli dei fiori. La percentuale di principio attivo delle infiorescenze sequestrate è sostanzialmente stabile negli ultimi anni al 12/13%. Certo in aumento ma ben al di sotto del 20% della cannabis terapeutica prodotta dal Ministero della Difesa a Firenze. Di che stiamo parlando?”
 
Per Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo “quello che dichiara Mantovano nasconde solo l’ennesimo fallimento del proibizionismo: il mercato illegale non solo sopravvive alla repressione ma aumenta pure la qualità dei prodotti. Del resto, l’unico modo sinora efficace per far aumentare l’età media di primo uso, diminuire i consumi dei minori e i comportamenti a rischio, oltre che avere un reale controllo sul principio attivo, sono le regolamentazioni legali. Lo dimostrano i dati provenienti dalle Americhe che riportiamo ogni anno nel Libro Bianco. Infine, è ora che il governo la smetta di strumentalizzare tragedie come quella di Pescara, perché in un regime di legalizzazione non sarebbero mai avvenute.”
 
Intitolato quest’anno “Il gioco si fa duro” il Libro Bianco è un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. Oltre a esaminare i dati del contesto italiano riporta riflessioni e commenti sulle politiche globali sulle droghe. È promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, ITARDD, ITANPUD, Meglio Legale e EUMANS. 
 
Il Libro Bianco è consultabile sul sito di Fuoriluogo


 
 
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