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Vorrei andare all'estero a morire ma non riesco a compilare i moduli per farne richiesta
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Lettera 
25 agosto 2006 0:00
 
Gentile associazione vi scrivo per raccontarmi la mia storia e per cercare di avere un serio suggerimento per risolvere il mio problema. Io sono una ragazza di 34 anni che da 15 vive sulla sedia a rotelle bloccata dal collo in giu in seguitoad un incidente stradale; un po' di tempo fa ho letto della clinica svizzera dove aiutano le persone come me e che non hanno altro modo per terminare le loro sofferenze se non quello di ricorrere ad una dolce morte. La mia non e' una decisione presa in fretta ma e' una cosa ben valutata e alquanto sofferta. Ho scritto alla clinica per avere le informazioni necessarie e non avendo nessuna possibilita' di scrivere manualmente l'ho fatto tramite Internet usando un programma di scrittura vocale. Loro mi hanno tempestivamente risposto ma purtroppo mi hanno chiesto di inviare risposte e moduli da compilare con scrittura manuale. Io non posso farlo, il mio unico mezzo di comunicazione autonomo e' il computer, e tantomeno nessuno della mia famiglia o dei miei amici e' disposto ad aiutarmi in questo. Come posso fare? Devo essere discriminata anche in questo solamente perche' non posso scrivere? Secondo voi e' possibile trovare una strada alternativa che mi permetta di rendere tutto questo assolutamente privato e autonomo? Aspetta un vostro commento ed invio i miei piu' cordiali saluti. Avrei voluto scrivere molto di piu', anche se ormai nulla piu' si puo' giungere all'immenso dolore della mia situazione e scrivere con un programma vocale delle cose tanto delicate e complicate e' alquanto difficile. Infiniti ringraziamenti.

Risposta:
Per quelle che sono le leggi italiane, la nostra risposta non puo' che essere meticolosamente inutile. Chiunque in Italia la aiuti a compilare quei moduli potrebbe essere accusato di assistenza al suicidio e finire in carcere. Se lei invece si trovasse in un Paese dove e' legale il suicidio assitito, come la Svizzera, potrebbe chiedere aiuto ad associazioni di volontariato e ai loro medici. Non solo. Se qualcuno la accompagna in Svizzera sapendo per certo che lo scopo del viaggio e' quello di togliersi la vita, anche in questo caso rischierebbe il carcere per molti anni. Per conto nostro continuiamo ad informare e a batterci affinche' anche in Italia sia affermato il diritto all'autodeterminazione: clicca qui
 
 
 
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