testata ADUC
Sanita': diritti del cittadino
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Lettera 
11 agosto 2009 0:00
 
cara aduc spero possiate voi aiutarmi. mi sono recata in una struttura in convenzione con il servizio sanitario nazionale per una visita ginecologica e pap test, avendo dei problemi di salute in questo periodo. durante l'anamnesi ho spiegato alla dott.ssa che avevo in corso un attacco di colite nervosa, dovuta a un forte stress per problemi in famiglia seri, e i dolori alla bassa pancia non tendevano a passare. per paura di qualche problema alle ovaie, ho preferito effettuare questa visita per tranquillita'. ho fatto inoltre presente che assumo la pillola anticoncezionale da circa otto anni perche' avevo grandi problemi di cisti ovariche. le ho detto anche che era dal 2003 che non effettuavo una ecografia pelvica, perche' comunque sono sempre stata abbastanza bene. le ho detto poi, che dopo circa un anno di assunzione della pillola, ho avuto un episodio di ipertensione, diagnosticata come "retinopatia ipertensiva", ma ad oggi possiamo dire che si e' trattato di qualche episodio dovuto a stress e ad attacchi di panico di cui soffrivo, tanto che non faccio uso di farmaci anti-ipertensivi e sto benissimo! e quindi, d'accordo con cardiologo, medico curante e ginecologa all'epoca prescrittrice, ho continuato ad assumerla, ovviamente faccio sempre le analisi! lei mi ha detto "non sono d'accordo, non devi prenderla piu', chi se ne importa se il ciclo e' irregolare, chi se ne importa se si formano nuove cisti, chi se ne importa se levano un ovaio e chiudono una tuba, meglio tutto cio' piuttosto che rischiare una trombosi". tutto questo con tono molto alterato, come se io avessi obiettato a quello che lei mi aveva consigliato! sono rimasta in silenzio. molto urtata procede con la vista. mi dice solo una infiammazione dovuta alla colite, mi prescrive una crema ed analisi delle urine. conclude la visita dicendo: "non tornare piu' da me, non ti voglio come mia paziente, vai a fare una bella passeggiata e trovati un'altra ginecologa, non esisto solo io, il pap test e' pronto tra un mese, ma non portarmelo nemmeno a leggere".
(la lettura del pap test ed eventuale cura rientra nei 38,00 euro di ticket che ho pagato). non voglio nemmeno descrivere la disumanita' con cui mi ha trattata. ha visto che mi stavo mettendo a piangere, le ho teso la mano per salutarla e si e' girata da un'altra parte. inutile dire come mi sono sentita essendo comunque gia' psicologicamente molto fragile.
cosa posso fare? ho saputo che per rifiutare un paziente in cura ci devono essere dei gravi motivi. ovviamente non tornero' piu' da lei, pero' mi sembra giusto agire nei suoi confronti almeno avvisando la struttura. attendo un consiglio! grazie per l' attenzione, saluti
Annalisa, da Roma (RM)

Risposta:
invii una segnalazione (meglio se per raccomandata ar) alla direzione della struttura e all'Asl di riferimento.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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11 agosto 2009 0:00
 
cara aduc spero possiate voi aiutarmi. mi sono recata in una struttura in convenzione con il servizio sanitario nazionale per una visita ginecologica e pap test, avendo dei problemi di salute in questo periodo. durante l'anamnesi ho spiegato alla dott.ssa che avevo in corso un attacco di colite nervosa, dovuta a un forte stress per problemi in famiglia seri, e i dolori alla bassa pancia non tendevano a passare. per paura di qualche problema alle ovaie, ho preferito effettuare questa visita per tranquillita'. ho fatto inoltre presente che assumo la pillola anticoncezionale da circa otto anni perche' avevo grandi problemi di cisti ovariche. le ho detto anche che era dal 2003 che non effettuavo una ecografia pelvica, perche' comunque sono sempre stata abbastanza bene. le ho detto poi, che dopo circa un anno di assunzione della pillola, ho avuto un episodio di ipertensione, diagnosticata come "retinopatia ipertensiva", ma ad oggi possiamo dire che si e' trattato di qualche episodio dovuto a stress e ad attacchi di panico di cui soffrivo, tanto che non faccio uso di farmaci anti-ipertensivi e sto benissimo! e quindi, d'accordo con cardiologo, medico curante e ginecologa all'epoca prescrittrice, ho continuato ad assumerla, ovviamente faccio sempre le analisi! lei mi ha detto "non sono d'accordo, non devi prenderla piu', chi se ne importa se il ciclo e' irregolare, chi se ne importa se si formano nuove cisti, chi se ne importa se levano un ovaio e chiudono una tuba, meglio tutto cio' piuttosto che rischiare una trombosi". tutto questo con tono molto alterato, come se io avessi obiettato a quello che lei mi aveva consigliato! sono rimasta in silenzio. molto urtata procede con la vista. mi dice solo una infiammazione dovuta alla colite, mi prescrive una crema ed analisi delle urine. conclude la visita dicendo: "non tornare piu' da me, non ti voglio come mia paziente, vai a fare una bella passeggiata e trovati un'altra ginecologa, non esisto solo io, il pap test e' pronto tra un mese, ma non portarmelo nemmeno a leggere".
(la lettura del pap test ed eventuale cura rientra nei 38,00 euro di ticket che ho pagato). non voglio nemmeno descrivere la disumanita' con cui mi ha trattata. ha visto che mi stavo mettendo a piangere, le ho teso la mano per salutarla e si e' girata da un'altra parte. inutile dire come mi sono sentita essendo comunque gia' psicologicamente molto fragile.
cosa posso fare? ho saputo che per rifiutare un paziente in cura ci devono essere dei gravi motivi. ovviamente non tornero' piu' da lei, pero' mi sembra giusto agire nei suoi confronti almeno avvisando la struttura. attendo un consiglio! grazie per l' attenzione, saluti
Annalisa, da Roma (RM)

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invii una segnalazione (meglio se per raccomandata ar) alla direzione della struttura e all'Asl di riferimento.
 
 
 
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