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Lettera 
16 giugno 2009 0:00
 
Gentile sig. Mannini, le scrivo per chiederle ulteriore consiglio...
ho scritto al comune di residenza di mio padre, inviando anche a voi una copia, per ottenere il rimborso, il comune a un mese dal ricevimento non si è fatto sentire, volevo sapere come muovermi ora.
Altro punto: le avevo detto che mio padre è voluto uscire dall'RSA, è andata ad abitare da solo, si è sentito di nuovo male è stato ricoverato dieci giorni. L'assistente sociale mi ha contattato perché facessi qualcosa, ma spiegando la situazione ha compreso ed ha agito autonomamente. Mio padre si è dimostrato irriducibile, nonostante medici e assistenti sociali cercando di fargli capire la sua situazione. E' tornato a vivere da solo.
Dopo qualche settimana, mi chiama l'RSA dove stava, dicendomi che lui è andato a piangere da loro perché è solo, sua figlia non lo cura e vuole rientrare. Il centro è stato possibilista in quanto disponibilità di posto, mi ha detto di avviare una nuova pratica di inserimento e di firmarla.
Ora: io non voglio firmare nulla, come mi muovo? Posso insistere, visto che è in grado di firmare, che i moduli li compili mio padre?
Attendo un suo consiglio. Nel frattempo la saluto cordialmente
Raffaella, da Jerago Con Orago (VA)

Risposta:
per il rimborso se crede puo' rivolgersi ad un legale che intenti la causa. Per quanto riguarda la seconda questione, nel caso in cui suo padre sia soggetto capace di intendere e di volere, ben puo' firmare per se stesso. Lei in quanto figlia non e' tenuta a rappresentarlo o a fare altro...
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Gentile sig. Mannini, le scrivo per chiederle ulteriore consiglio...
ho scritto al comune di residenza di mio padre, inviando anche a voi una copia, per ottenere il rimborso, il comune a un mese dal ricevimento non si è fatto sentire, volevo sapere come muovermi ora.
Altro punto: le avevo detto che mio padre è voluto uscire dall'RSA, è andata ad abitare da solo, si è sentito di nuovo male è stato ricoverato dieci giorni. L'assistente sociale mi ha contattato perché facessi qualcosa, ma spiegando la situazione ha compreso ed ha agito autonomamente. Mio padre si è dimostrato irriducibile, nonostante medici e assistenti sociali cercando di fargli capire la sua situazione. E' tornato a vivere da solo.
Dopo qualche settimana, mi chiama l'RSA dove stava, dicendomi che lui è andato a piangere da loro perché è solo, sua figlia non lo cura e vuole rientrare. Il centro è stato possibilista in quanto disponibilità di posto, mi ha detto di avviare una nuova pratica di inserimento e di firmarla.
Ora: io non voglio firmare nulla, come mi muovo? Posso insistere, visto che è in grado di firmare, che i moduli li compili mio padre?
Attendo un suo consiglio. Nel frattempo la saluto cordialmente
Raffaella, da Jerago Con Orago (VA)

Risposta:
per il rimborso se crede puo' rivolgersi ad un legale che intenti la causa. Per quanto riguarda la seconda questione, nel caso in cui suo padre sia soggetto capace di intendere e di volere, ben puo' firmare per se stesso. Lei in quanto figlia non e' tenuta a rappresentarlo o a fare altro...
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