testata ADUC
RSA retta e dimissione volontaria - le responsabilita' dei figli
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
22 aprile 2009 0:00
 
Buongiorno, ho già scritto in merito all'integrazione della retta RSA da parte del comune di Gallarate. Ho letto sul sito che Lei è il responsabile RSA dell'ADUC, avrei bisogno di un consiglio per come muovermi, vorrei farle comprendere la situazione, mi perdoni quindi se mi dilungo nella spiegazione.
Mio padre in seguito a un ictus è stato da me inserito in un rsa con ovviamente firma del modulo e assunzione degli obblighi di pagamenti da parte mia, unica figlia, dicendomi "tanto è proforma". Ho iniziato a pagare la retta intera, di 63 euro al giorno e intanto ho richiesto l'integrazione al comune. Dopo sballottamenti da un comune all'altro per ignoranza totale del personale, l'altro ieri il comune di competenza mi risposto tramite l'assistente sociale, che io in base al mio isee non devo integrare nulla, ma che il comune non ha soldi e fino a che non li avrà, si parla di settembre-ottobre, dovrò pagare io.
Ora però è intervenuto un nuovo fattore, mio padre che non ha mai voluto stare in rsa, si è ripreso a sufficienza e a cominciato a insistere per tornare a vivere da solo (prima viveva da solo in un appartamento in affitto). Secondo me non può vivere da solo, fa fatica a muoversi e a camminare, rischia di cadere e se ciò accade non è in grado di risollevarsi, io non posso aiutarlo perchè ho un figlio disabile, gravemente cerebroleso di 15 anni che occupa tutto il mio tempo, perciò ho avuto con lui uno scontro. Il centro settimana scorsa mi ha chiamato dicendomi che lui a mia insaputa era andato in un'agenzia e ha affittato un appartamento e che anche dal loro punto di vista è meglio assecondarlo e lasciarlo andare. Io vorrei sapere da lei: che responsabilità ho in tutto questo? Se dovesse sentirsi male? Se cade e resta lì senza che nessuno se ne accorge? Se dovesse succedere e finisce in ospedale sono obbligata (a parte dal punto di vista morale) a occuparmene impegnando ore e giorni alla ricerca di un altro rsa che lo accolga? Altro problema, per affittarsi l'appartamento lui ha speso tutti i soldi e ora per pagare la retta dovrei intervenire io (finora i soldi sul suo conto erano bastati) sinceramente non ho voglia di togliere 2000 euro alla mia famiglia, se non pago che succede?
A parte queste domande a cui spero lei possa gentilmente rispondermi, volevo sapere come fare per obbligare il comune responsabile a ridarmi i soldi che ho speso per la retta. Lui prende 1200 euro al mese di pensione, la retta è di circa 1900... leggendo sul vostro sito ho letto che per legge a lui dovrebbero rimanere al mese circa 400 euro. Come mi muovo per far valere i miei e i suoi diritti? Avete avvocati che possono occuparsi della cosa? Oppure un avvocato diciamo "qualunque" mi può aiutare? Le chiedo di nuovo scusa per tutto questo scritto, ma non so bene come cominciare. Ho visto i moduli e li ho scaricati.
Resto in attesa della sua cortese risposta e la saluto cordialmente
Raffaella, da Jerago Con Orago (VA)

Risposta:
1) lei non ha alcuna responsabilita' diretta nei confronti di suo padre, se liberamente decide di affittare un appartamento;
2) lei non e' tenuta ad alcun pagamento nei confronti della rsa, che e' titolare di un diritto di credito nei confronti del Comune, non certo nei suoi.
Se suo padre lascia la RSA non si pone per voi alcun problema da sottoporre ad un legale, e in futuro, in caso di necessita', dovra' rifare la procedura di ingresso.
ADUC Salute - clicca qui
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Lettera - RSA retta e dimissione volontaria - le responsabilita' dei figli

testata ADUC
RSA retta e dimissione volontaria - le responsabilita' dei figli
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
22 aprile 2009 0:00
 
Buongiorno, ho già scritto in merito all'integrazione della retta RSA da parte del comune di Gallarate. Ho letto sul sito che Lei è il responsabile RSA dell'ADUC, avrei bisogno di un consiglio per come muovermi, vorrei farle comprendere la situazione, mi perdoni quindi se mi dilungo nella spiegazione.
Mio padre in seguito a un ictus è stato da me inserito in un rsa con ovviamente firma del modulo e assunzione degli obblighi di pagamenti da parte mia, unica figlia, dicendomi "tanto è proforma". Ho iniziato a pagare la retta intera, di 63 euro al giorno e intanto ho richiesto l'integrazione al comune. Dopo sballottamenti da un comune all'altro per ignoranza totale del personale, l'altro ieri il comune di competenza mi risposto tramite l'assistente sociale, che io in base al mio isee non devo integrare nulla, ma che il comune non ha soldi e fino a che non li avrà, si parla di settembre-ottobre, dovrò pagare io.
Ora però è intervenuto un nuovo fattore, mio padre che non ha mai voluto stare in rsa, si è ripreso a sufficienza e a cominciato a insistere per tornare a vivere da solo (prima viveva da solo in un appartamento in affitto). Secondo me non può vivere da solo, fa fatica a muoversi e a camminare, rischia di cadere e se ciò accade non è in grado di risollevarsi, io non posso aiutarlo perchè ho un figlio disabile, gravemente cerebroleso di 15 anni che occupa tutto il mio tempo, perciò ho avuto con lui uno scontro. Il centro settimana scorsa mi ha chiamato dicendomi che lui a mia insaputa era andato in un'agenzia e ha affittato un appartamento e che anche dal loro punto di vista è meglio assecondarlo e lasciarlo andare. Io vorrei sapere da lei: che responsabilità ho in tutto questo? Se dovesse sentirsi male? Se cade e resta lì senza che nessuno se ne accorge? Se dovesse succedere e finisce in ospedale sono obbligata (a parte dal punto di vista morale) a occuparmene impegnando ore e giorni alla ricerca di un altro rsa che lo accolga? Altro problema, per affittarsi l'appartamento lui ha speso tutti i soldi e ora per pagare la retta dovrei intervenire io (finora i soldi sul suo conto erano bastati) sinceramente non ho voglia di togliere 2000 euro alla mia famiglia, se non pago che succede?
A parte queste domande a cui spero lei possa gentilmente rispondermi, volevo sapere come fare per obbligare il comune responsabile a ridarmi i soldi che ho speso per la retta. Lui prende 1200 euro al mese di pensione, la retta è di circa 1900... leggendo sul vostro sito ho letto che per legge a lui dovrebbero rimanere al mese circa 400 euro. Come mi muovo per far valere i miei e i suoi diritti? Avete avvocati che possono occuparsi della cosa? Oppure un avvocato diciamo "qualunque" mi può aiutare? Le chiedo di nuovo scusa per tutto questo scritto, ma non so bene come cominciare. Ho visto i moduli e li ho scaricati.
Resto in attesa della sua cortese risposta e la saluto cordialmente
Raffaella, da Jerago Con Orago (VA)

Risposta:
1) lei non ha alcuna responsabilita' diretta nei confronti di suo padre, se liberamente decide di affittare un appartamento;
2) lei non e' tenuta ad alcun pagamento nei confronti della rsa, che e' titolare di un diritto di credito nei confronti del Comune, non certo nei suoi.
Se suo padre lascia la RSA non si pone per voi alcun problema da sottoporre ad un legale, e in futuro, in caso di necessita', dovra' rifare la procedura di ingresso.
ADUC Salute - clicca qui
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS