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RSA - presi per il collo da "procedura urgente"
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Lettera 
8 agosto 2009 0:00
 
Premetto che mia moglie è stata abbandonata 48 anni fa circa da sua madre che vive a Milano. Siamo residenti in Sicilia. In questi giorni ci ha contattato un assistente sociale del centro multiservizi anziani di Milano che ci ha comunicato che la madre, ultrasessantacinquenne, è stata operata per rimozione di utero e vescica poichè affetta da cancro. Dallo stesso assistente ci viene comunicato che vi sono comunque metastasi in corso e che le aspettative di vita sono di pochi mesi. Orbene, l'assistente ci dice che, dovendo essere la paziente dimessa dall'ospedale entro dieci-quindici giorni circa, dovrà essere ricoverata presso una R.S.A. L'assistente, nonostante gli abbia fatto notare che, oltre alla documentazione medica, è previsto fornire solo la documentazione dell'assistito per avere diritto al pagamento del resto della retta, mi comunica che questa documentazione andrebbe bene nel caso di procedura ordinaria (con tempi d'attesa di circa un anno) ma che, vista l'urgenza, si deve applicare la procedura d'emergenza-urgenza e, quindi, mia moglie (che ripeto è stata lasciata quando aveva due anni) ed io, che tra l'altro sono in regime di separazione di beni, dobbiamo recapitargli i nostri redditi e l'estratto conto degli ultimi sei mesi.
Poichè mi dovrà ricontattare, come mi devo comportare?
GRAZIE PER LA VOSTRA CORTESE ATTENZIONE. ASPETTO RISPOSTA URGENTE.
Gianfranco, da Naro (AG)

Risposta:
non e' assolutamente vero. Gli assistenti sociali e la Asl sono tenuti a procedere, pena conseguenze anche penali. Proceda con una lettera raccomandata in cui dichiarate la vostra piena disponibilita' a soddisfare eventuali richieste nei limiti della normativa vigente.
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ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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8 agosto 2009 0:00
 
Premetto che mia moglie è stata abbandonata 48 anni fa circa da sua madre che vive a Milano. Siamo residenti in Sicilia. In questi giorni ci ha contattato un assistente sociale del centro multiservizi anziani di Milano che ci ha comunicato che la madre, ultrasessantacinquenne, è stata operata per rimozione di utero e vescica poichè affetta da cancro. Dallo stesso assistente ci viene comunicato che vi sono comunque metastasi in corso e che le aspettative di vita sono di pochi mesi. Orbene, l'assistente ci dice che, dovendo essere la paziente dimessa dall'ospedale entro dieci-quindici giorni circa, dovrà essere ricoverata presso una R.S.A. L'assistente, nonostante gli abbia fatto notare che, oltre alla documentazione medica, è previsto fornire solo la documentazione dell'assistito per avere diritto al pagamento del resto della retta, mi comunica che questa documentazione andrebbe bene nel caso di procedura ordinaria (con tempi d'attesa di circa un anno) ma che, vista l'urgenza, si deve applicare la procedura d'emergenza-urgenza e, quindi, mia moglie (che ripeto è stata lasciata quando aveva due anni) ed io, che tra l'altro sono in regime di separazione di beni, dobbiamo recapitargli i nostri redditi e l'estratto conto degli ultimi sei mesi.
Poichè mi dovrà ricontattare, come mi devo comportare?
GRAZIE PER LA VOSTRA CORTESE ATTENZIONE. ASPETTO RISPOSTA URGENTE.
Gianfranco, da Naro (AG)

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non e' assolutamente vero. Gli assistenti sociali e la Asl sono tenuti a procedere, pena conseguenze anche penali. Proceda con una lettera raccomandata in cui dichiarate la vostra piena disponibilita' a soddisfare eventuali richieste nei limiti della normativa vigente.
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