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Richieste pagamento retta a ricoverati in lungodegenza
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Lettera 
25 novembre 2009 0:00
 
Salve, avrei bisogno di un vs. aiuto in merito a questa situazione. Premesso che ho circa 49 anni di età, ho una mia dich. dei redditi (mod. Unico), vivo ed ho la residenza nell'abitazione di mio padre (a Roma, in affitto a lui intestato, di proprietà di un ente); mio padre 86 anni è pensionato con circa 780,00 euro mensili (la pensione è composta da pensione minima, più una rendita dovuta ad infortunio sul lavoro di circa 105,00 euro, più pensione ai superstiti per circa 250,00). Da diversi mesi mio padre si trova ricoverato in lungodegenza post-acuzie presso una casa di cura ed è in lista per trasferimento a struttura RSA a Roma (quando sarà disponibile un posto). Nel frattempo, come dicevo, è ricoverato in lungodegenza; ora, in questo periodo, è arrivata una disposizione della Regione Lazio che impone anche ai ricoverati in lungodegenza, la partecipazione al pagamento della retta mensile in base al loro Isee. Avendo saputo che il tetto di reddito, sotto il quale c'è anche la partecipazione del Comune al pagamento della retta (che sarebbe di 1500,00 euro mensili a carico del ricoverato) è di 13000,00 annui, mi sono recato ad un CAF per richiedere l'Isee di mio padre e copia del suo CUD da portare in circoscrizione per il calcolo della retta (ovviamente perchè sicuro che mio padre non arriva a percepire i 13000,00 annui). Ora al CAF mi dicono che avendo io la residenza nella medesima abitazione, figuro anche nello stato di famiglia di mio padre (e questo è vero) e quindi l'Isee và calcolato per il nucleo famigliare me compreso (quindi anche con il mio reddito); ciò comporta il superamento del tetto di 13000,00 euro annui e quindi vuol dire che la retta mensile da pagare è di 1500,00 (già da fine Novembre): a questo punto non mi resta altro da fare che o far dimettere mio padre dal ricovero (e non ho idea di come poter gestirlo) oppure non sò proprio come poter pagare tutto quanto (affitto di casa compreso).
Secondo voi è lecito che in questa situazione, a livello giuridico debba essere coinvolto anche io nella parte economica?
Potete darmi qualche consiglio?
Vi ringrazio e cordiali saluti
Sergio, da Roma (RM)

Risposta:
per farsi un'idea della questione, che non tocca solo lei ma migliaia di cittadini in tutta Italia, le consigliamo di leggere la nostra sezione dedicata del sito:
http://salute.aduc.it/info/rettersa.php
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Lettera - Richieste pagamento retta a ricoverati in lungodegenza

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Richieste pagamento retta a ricoverati in lungodegenza
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25 novembre 2009 0:00
 
Salve, avrei bisogno di un vs. aiuto in merito a questa situazione. Premesso che ho circa 49 anni di età, ho una mia dich. dei redditi (mod. Unico), vivo ed ho la residenza nell'abitazione di mio padre (a Roma, in affitto a lui intestato, di proprietà di un ente); mio padre 86 anni è pensionato con circa 780,00 euro mensili (la pensione è composta da pensione minima, più una rendita dovuta ad infortunio sul lavoro di circa 105,00 euro, più pensione ai superstiti per circa 250,00). Da diversi mesi mio padre si trova ricoverato in lungodegenza post-acuzie presso una casa di cura ed è in lista per trasferimento a struttura RSA a Roma (quando sarà disponibile un posto). Nel frattempo, come dicevo, è ricoverato in lungodegenza; ora, in questo periodo, è arrivata una disposizione della Regione Lazio che impone anche ai ricoverati in lungodegenza, la partecipazione al pagamento della retta mensile in base al loro Isee. Avendo saputo che il tetto di reddito, sotto il quale c'è anche la partecipazione del Comune al pagamento della retta (che sarebbe di 1500,00 euro mensili a carico del ricoverato) è di 13000,00 annui, mi sono recato ad un CAF per richiedere l'Isee di mio padre e copia del suo CUD da portare in circoscrizione per il calcolo della retta (ovviamente perchè sicuro che mio padre non arriva a percepire i 13000,00 annui). Ora al CAF mi dicono che avendo io la residenza nella medesima abitazione, figuro anche nello stato di famiglia di mio padre (e questo è vero) e quindi l'Isee và calcolato per il nucleo famigliare me compreso (quindi anche con il mio reddito); ciò comporta il superamento del tetto di 13000,00 euro annui e quindi vuol dire che la retta mensile da pagare è di 1500,00 (già da fine Novembre): a questo punto non mi resta altro da fare che o far dimettere mio padre dal ricovero (e non ho idea di come poter gestirlo) oppure non sò proprio come poter pagare tutto quanto (affitto di casa compreso).
Secondo voi è lecito che in questa situazione, a livello giuridico debba essere coinvolto anche io nella parte economica?
Potete darmi qualche consiglio?
Vi ringrazio e cordiali saluti
Sergio, da Roma (RM)

Risposta:
per farsi un'idea della questione, che non tocca solo lei ma migliaia di cittadini in tutta Italia, le consigliamo di leggere la nostra sezione dedicata del sito:
http://salute.aduc.it/info/rettersa.php
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
 
 
 
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