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Pagamento retta casa di riposo
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Lettera 
5 febbraio 2009 0:00
 
Buongiorno, sono la maggiore di cinque sorelle tutte sposate.
Abbiamo una situazione famigliare pesante in quanto i nostri genitori non sono in buona salute: mio padre, di 74 anni, in seguito alla rottura del femore è peggiorato tanto da doverlo ricoverare per circa 3 mesi in RSA e dal 21-01-09 in casa di riposo.
MIo padre è affetto da deterioramento cognitivo in encefalopatia vascolare, epilessia focale, incontinenza mista.
Mia madre è invalida civile dal 2005 in seguito ad un ictus e necessita 24 ore su 24 di un aiuto dato da una badante.
La retta mensile della casa di riposo è di circa 1600¤, l'ISEE è di 6937,39¤, e pensione di invalidità di mia madre è di circa 810¤ mensili, casa di proprietà e ho inoltrato la domanda di invalidità per mio padre residente nel comune di Cà Savio (Treporti) Venezia.
Noi figlie abbiamo sempre contribuito per aiutare i nostri genitori, ma ora facciamo molta fatica.
Mi sono informata per avere un contributo da parte del comune per il sostegno della retta e dovrei presentare domanda con allegati i nostri redditi, i nostri risparmi e gli eventuali premi di assicurazione vita pagati.
Io mi domando: è giusto tutto questo? E il diritto alla privacy? Devono contribuire le figlie al pagamento della retta della casa di riposo? A mia madre quanti soldi rimarrebbero per vivere?
Grazie mille della vostra disponibilità.
Attendo vostra risposta.
Marina, da Lido Di Venezia (VE)

Risposta:
l'art 54 della legge 289/02 dispone che le spese per i ricoveri nelle RSA di anziani non autosufficienti sono a carico per il 50% dello Stato (SSN) e per il 505 del Comune di residenza il quale può chiedere (D.lgs 130/00) all'assistito una compartecipazione proporzionale al valore del suo solo ISEE.
Quindi voi non dovete assolutamente pagare niente, nè chiedere un contributo al Comune.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Gianfranco Mannini
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Lettera - Pagamento retta casa di riposo

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Lettera 
5 febbraio 2009 0:00
 
Buongiorno, sono la maggiore di cinque sorelle tutte sposate.
Abbiamo una situazione famigliare pesante in quanto i nostri genitori non sono in buona salute: mio padre, di 74 anni, in seguito alla rottura del femore è peggiorato tanto da doverlo ricoverare per circa 3 mesi in RSA e dal 21-01-09 in casa di riposo.
MIo padre è affetto da deterioramento cognitivo in encefalopatia vascolare, epilessia focale, incontinenza mista.
Mia madre è invalida civile dal 2005 in seguito ad un ictus e necessita 24 ore su 24 di un aiuto dato da una badante.
La retta mensile della casa di riposo è di circa 1600¤, l'ISEE è di 6937,39¤, e pensione di invalidità di mia madre è di circa 810¤ mensili, casa di proprietà e ho inoltrato la domanda di invalidità per mio padre residente nel comune di Cà Savio (Treporti) Venezia.
Noi figlie abbiamo sempre contribuito per aiutare i nostri genitori, ma ora facciamo molta fatica.
Mi sono informata per avere un contributo da parte del comune per il sostegno della retta e dovrei presentare domanda con allegati i nostri redditi, i nostri risparmi e gli eventuali premi di assicurazione vita pagati.
Io mi domando: è giusto tutto questo? E il diritto alla privacy? Devono contribuire le figlie al pagamento della retta della casa di riposo? A mia madre quanti soldi rimarrebbero per vivere?
Grazie mille della vostra disponibilità.
Attendo vostra risposta.
Marina, da Lido Di Venezia (VE)

Risposta:
l'art 54 della legge 289/02 dispone che le spese per i ricoveri nelle RSA di anziani non autosufficienti sono a carico per il 50% dello Stato (SSN) e per il 505 del Comune di residenza il quale può chiedere (D.lgs 130/00) all'assistito una compartecipazione proporzionale al valore del suo solo ISEE.
Quindi voi non dovete assolutamente pagare niente, nè chiedere un contributo al Comune.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Gianfranco Mannini
 
 
 
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