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Mamma muore in ospedale senza cuscino e lenzuola...
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Lettera 
16 luglio 2009 0:00
 
Salve.
sono un figlio quarantenne che ha accudito la mamma 75enne in ospedale a Noto in provincia di Siracusa.
ricoverata una prima volta per una febbre la dimettono prematuramente con evidenti piaghe causate dal materasso antidecubito che privo di lenzuola (riferisce l ospedale non sono disponibili...) provoca le piaghe (di cui lei non ha mai sofferto!).e con un braccio grosso per una flebo fuori vena.
a casa peggiora cosi costretti al ricovero d'urgenza per la forte febbre. in reparto viene sistemata (parcheggiata) di venerdi' e prima di mercoledi' nessuna visita per le piaghe perche' ospedale sprovvisto di chirurgia. lenzuola e cuscino assenti. letto da decubito mancante, mi viene chiesto di firmare un foglio dove io chiedo di non volere il materasso da decubito(non disponibile come da verifica) invece io avevo chiesto materasso e lenzuola!!! accudisco durante la notte e il giorno e ne vedo di tutti i colori. la cosa piu' grave erano le FLEBO CON AGHI A FARFALLA DIFETTOSI. ogni 10 minuti o dopo qualche ora le valvole a farfalla si rompevano e la flebo andava a finire sulla mamma sulle lenzuola e cuscino (portate da casa!) cosi per ben 20 volte durante 3 giorni... gli infermieri mi dicevano di dirlo al caposala che mi diceva di averlo segnalato alla farmacia dell'ospedale senza risultato.
cosi la mamma peggiorava e il materasso si inzuppava di medicinali per la felicità delle piaghe alle spalle e all'osso sacro di mia mamma... la cambiavo e asciugavo di continuo ma le flebo erano piu' veloci inondare di nuovo il letto... la notte gli infermieri dovevano dormire tranquilli cosi preparavano le flebo piccole e poi sostitute con la successiva grande in modo da andare a dormire tranquilli... ma le flebo piccole era l'antibiotico e per fare presto veniva somministrato talmente velocemente da far uscire anche l ago fuori vena e far ingrossare il braccio e la mano, e un antibiotico preso cosi velocemente su un anziana di 75 anni con un infezione, febbre, e debilitata dal fatto che non mangiava. ma fortuna era nutrita da una sacca di nutriente bianca che il MATERASSO a assorbito per il 50 per cento o più...
altra notte in ospedale e mamma ha una crisi respiratoria. esce la lingua e sembra che soffochi.. chiamo l'infermiere e la risposta di costui è la seguente: "chi ta gna fari ca nesci a lingua, mica a viri tu chi fa durante a notti" tradotto: "cosa posso farti?! mica sai se lo fa ogni notte..."!!! gli ricordo che sono il figlio e che se non viene in stanza lo denuncio. non so come ma l'ho convinto...
l'ultimo giorno sveglia alle sei, prelievi del sangue che regolarmente dovevo aiutare l'infermiere di turno a fare.. la lavo, gli do da bere, e mi fanno uscire per le visite, contento che avevamo trovato finalmente una valvola a farfalla che non si rompeva... dopo 2 ore arriva la telefonata che dovevo d'urgenza tornare in ospedale... il dottore (uniche parole scambiate con me) mi dice che "la mamma sta andando via felicemente..."! lei era gia' morta...GIUSTIZIA!
Rosario, da Rosolini (SR)

Risposta:
La ringraziamo della lettera che ci ha inviato per conoscenza e che pubblichiamo su Cara Aduc.
Se ritiene che vi siano state gravi negligenze che possono aver causato il decesso, le consigliamo di fare un esposto alla Procura della Repubblica. Potra' anche rivolgersi al difensore civico regionale. Purtroppo ci e' impossibile darle consigli meno generali, perche' e' impossibile per noi valutare le circostanze.
Per ulteriori azioni, dovrebbe rivolgersi ad un legale di fiducia. Nel frattempo, richieda copia della cartella clinica, con tutti gli esami e terapie fatte.
 
 
 
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