Mio padre è un malato psichico con invaldità civile all'80% e gli è stato riconosciuto la legge 104, è seguito dal CIM e una volta al mese vengono a casa per fargli una puntura per farlo stare tranquillo. Lui è divorziato con me figlio unico che lo sto seguendo da svariati anni, ma negli ultimi 5 mesi ha fatto parecchi casini essendo da solo a casa gran parte della giornata perchè io lavoro, ed è stato ricoverato in TSO ben 2 volte solo in questi 5 mesi. Tornato a casa continua a comportarsi come prima, non esce, mangia pochissimo. Ho parlato di questa cosa sia con il cim che con l'assistente sociale moltissime volte e di poterlo inserire in una di queste RSA, perchè io da solo non riesco più a stargli dietro e a vivere dignitosamente la mia vita. Ma nonostante tutto sia il cim che l'assistente sociale mi dicono che mio padre è troppo giovane per essere inserito in una RSA (lui ha 54 anni ed è seguito dal cim da moltissimi anni) e che la regione ha tagliato moltissimi fondi per queste cose e quindi ci sarebbe da aspettare moltissimo tempo prima che lui verrebbe inserito. Sono molte volte che ne parlo di questa cosa con loro, ma sembrano far finta di niente ogni volta e dicendomi sempre le stesse cose. Io mi rendo conto che mio padre non può stare da solo in casa e in queste condizioni psicologiche, sono sempre con il pensiero che prima o poi faccia qualche altro casino, mentre sò per certo che in una struttura starebbe molto meglio vedendolo tranquillo.
Cosa devo fare per poterlo inserire in una RSA?
E se me ne occupo io poi mi tocca pagare a me la retta o è sempre la regione che se ne fa carico?
Giovanni, da Cupello (CH)

Risposta:
faccia comunque la richiesta. Sara' la commissione medica a valutare l'opportunita' dell'inserimento, non l'assistente sociale. Per le questioni relative al pagamento della retta, le consigliamo di leggere la sezione del nostro sito dedicata all'argomento:
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Mio padre è un malato psichico con invaldità civile all'80% e gli è stato riconosciuto la legge 104, è seguito dal CIM e una volta al mese vengono a casa per fargli una puntura per farlo stare tranquillo. Lui è divorziato con me figlio unico che lo sto seguendo da svariati anni, ma negli ultimi 5 mesi ha fatto parecchi casini essendo da solo a casa gran parte della giornata perchè io lavoro, ed è stato ricoverato in TSO ben 2 volte solo in questi 5 mesi. Tornato a casa continua a comportarsi come prima, non esce, mangia pochissimo. Ho parlato di questa cosa sia con il cim che con l'assistente sociale moltissime volte e di poterlo inserire in una di queste RSA, perchè io da solo non riesco più a stargli dietro e a vivere dignitosamente la mia vita. Ma nonostante tutto sia il cim che l'assistente sociale mi dicono che mio padre è troppo giovane per essere inserito in una RSA (lui ha 54 anni ed è seguito dal cim da moltissimi anni) e che la regione ha tagliato moltissimi fondi per queste cose e quindi ci sarebbe da aspettare moltissimo tempo prima che lui verrebbe inserito. Sono molte volte che ne parlo di questa cosa con loro, ma sembrano far finta di niente ogni volta e dicendomi sempre le stesse cose. Io mi rendo conto che mio padre non può stare da solo in casa e in queste condizioni psicologiche, sono sempre con il pensiero che prima o poi faccia qualche altro casino, mentre sò per certo che in una struttura starebbe molto meglio vedendolo tranquillo.
Cosa devo fare per poterlo inserire in una RSA?
E se me ne occupo io poi mi tocca pagare a me la retta o è sempre la regione che se ne fa carico?
Giovanni, da Cupello (CH)

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