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Influenza A sulla Costa Concordia
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Lettera 
13 agosto 2009 0:00
 
Sono appena tornata da un viaggio da incubo sulla Costa Concordia. Sono partita dal porto di Palermo e fino all'arrivo al porto di Barcellona era tutto tranquillo. Poi al rientro dall'escursione dopo aver pranzato, io e il mio ragazzo siamo andati al punto di sbarco per scendere nuovamente a terra e continuare individualmente la nostra escursione, ma da qui è iniziato l'incubo. Non ci hanno fatto scendere dicendo che le autorità portuali per il momento avevano bloccato il libero sbarco dei passeggeri in transito e che da lì a poco (erano le due e trenta del pomeriggio) avrebbero sbloccato la situazione. Abbiamo aspettato per ben tre ore e mezzo li davanti e alla fine ci hanno detto che ormai la nave stava per salpare, quindi primo giorno di escursione andata perduta, chi ci torna più a barcellona? Il giorno dopo abbiamo prenotato un'escursione per marsiglia, l'incontro con le guide è per le 8.30, arrivati nel punto di incontro, ci viene comunicato che la polizia di marsiglia deve dare l'autorizzazione per il libero sbarco, aspettiamo per circa un'ora e trenta, chiediamo spiegazioni, i ragazzi dell'animazione ci dicono che non ne sanno nulla perchè loro non vengono informati di queste cose, chiediamo tutti i passeggeri a gran voce che si presenti un responsabile, la direttrice di crociera che è sempre presente quando si tratta di spiegare come utilizzare per i pagamenti la carta Costa e sempre pronta a propagandare escursioni, ma nessuno si fa vedere, fino a quando una voce annuncia dall'altoparlante che tutte le escursioni sono state cancellate e che la polizia di marsiglia non ha concesso il libero sbarco ai passeggeri in transito. Nessuna spiegazione ci viene data del motivo ma tra la folla si comincia a far strada la voce che sulla nave ci sia stato qualche caso della nuova influenza poichè in mattinata un passeggero ha visto sbarcare 5 persone con le mascherine che sono state caricate su un'autoambulanza e portate via. Più tardi la voce della direttrice di crociera annuncia all'altoparlante che la Costa Crociere ha subito un'ingiustizia da parte della polizia francese poichè non vi è nessuna causa per cui i passeggeri non siano stati fatti scendere, e nessun motivo per cui dobbiamo preoccuparci, nessuna influenza di tipo A è in atto sulla Costa Concordia. Secondo giorno da incubo, abbiamo trascorso tutto il tempo sulla nave senza scendere a Marsiglia. Terzo giorno si arriva a Savona, dove salgono i medici a bordo, prima di farci scendere a terra ci viene misurata la temperatura e dopo qualche ora abbiamo il libero sbarco per l'escursione. Ancora tutto viene tenuto sotto riserbo, solo dei controlli, ci dicono. La sera in cabina apprendo solo dalla TV su Rete 4 che sono stati accertati 12 casi dell'influenza A N1H1 sulla costa Concordia! Finalmente arriva il giorno dello sbarco a Napoli, veniamo trattenuti nel salone fino alle 14 quando ancora il personale Costa nega che vi sia una pandemia sulla nave! Chiedo ai nuovi passeggeri imbarcati a --- se erano stati avvisati che sulla nave c'era un'epidemia di influenza A ma nessuno ne sapeva nulla. E' scandaloso. Durante l'attesa al porto di Napoli per lo sbarco siamo stati trattatati malissimo anche dagli ufficiali Costa che hanno risposto in malo modo alle accuse dei passeggeri. é stato un vero e proprio inferno tanto che alcuni di noi hanno anche chiamato la polizia per chiedere se erano passibili di denuncia. Il comandante non si è presentato per dare spiegazioni, finalmente poi è stato dato il libero sbarco e siamo scappati dall'incubo. Ora apprendo da molti testi trovati su internet che il problema si è verificato a Barcellona dove sono state sbarcate due persone con l'influenza A. E dopo altre 5 a Marsiglia e 7 o 8 a Savona. Su questi articoli leggo che la Costa ha comunicato ai propri passeggeri che a Barcellona c'erano stati due casi di influenza A, così da poter consentire di adottare le precauzioni che evitassero il contagio, ma ripeto che io ho appreso la notizia solo dopo 3 giorni tramite televisione e tutti gli altri passeggeri non ne sapevano nulla, neanche ai poveretti che si imbarcavano a Savona veniva detto che si stavano imbarcando su una nave con un'epidemia in corso. Ora voglio denunciare l'accaduto e sapere se posso ottenere un risarcimento per la vacanza rovinata ed i soldi buttati. Dopo 1 anno di lavoro è il massimo!! Grazie.
Alessandra, da Catania (CT)

Risposta:
ci pare che il gestore della nave da crociera non abbia grandi responsabilità nei suoi confronti. Il divieto di sbarco e' una decisione che spetta alle forze dell'ordine e a cui il capitano della nave deve attenersi (e egli puo' decidere di non mettere al corrente i passeggeri per questioni di ordine pubblico). Al massimo puo' rifarsela sulle autorita' di polizia e sanitarie dei rispettivi Paesi, se hanno violato norme e regolamenti dei loro rispettivi ordinamenti giuridici (e' un percorso estremamente difficile e sconsigliabile, e richiederebbe legali in loco).
Ovviamente, se ritiene e dimostra che il capitano avrebbe dovuto mettere al corrente i passeggeri (per evitare ulteriori contagi), allora puo' agire direttamente contro la compagnia chiedendo un risarcimento del danno provocato dalle azioni del capitano. Ma se lei non si e' ammalato, alla fine il danno sarebbe stato identico anche ove il capitano l'avesse informata, e quindi non e' facile ottenere un risarcimento...
 
 
 
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Sono appena tornata da un viaggio da incubo sulla Costa Concordia. Sono partita dal porto di Palermo e fino all'arrivo al porto di Barcellona era tutto tranquillo. Poi al rientro dall'escursione dopo aver pranzato, io e il mio ragazzo siamo andati al punto di sbarco per scendere nuovamente a terra e continuare individualmente la nostra escursione, ma da qui è iniziato l'incubo. Non ci hanno fatto scendere dicendo che le autorità portuali per il momento avevano bloccato il libero sbarco dei passeggeri in transito e che da lì a poco (erano le due e trenta del pomeriggio) avrebbero sbloccato la situazione. Abbiamo aspettato per ben tre ore e mezzo li davanti e alla fine ci hanno detto che ormai la nave stava per salpare, quindi primo giorno di escursione andata perduta, chi ci torna più a barcellona? Il giorno dopo abbiamo prenotato un'escursione per marsiglia, l'incontro con le guide è per le 8.30, arrivati nel punto di incontro, ci viene comunicato che la polizia di marsiglia deve dare l'autorizzazione per il libero sbarco, aspettiamo per circa un'ora e trenta, chiediamo spiegazioni, i ragazzi dell'animazione ci dicono che non ne sanno nulla perchè loro non vengono informati di queste cose, chiediamo tutti i passeggeri a gran voce che si presenti un responsabile, la direttrice di crociera che è sempre presente quando si tratta di spiegare come utilizzare per i pagamenti la carta Costa e sempre pronta a propagandare escursioni, ma nessuno si fa vedere, fino a quando una voce annuncia dall'altoparlante che tutte le escursioni sono state cancellate e che la polizia di marsiglia non ha concesso il libero sbarco ai passeggeri in transito. Nessuna spiegazione ci viene data del motivo ma tra la folla si comincia a far strada la voce che sulla nave ci sia stato qualche caso della nuova influenza poichè in mattinata un passeggero ha visto sbarcare 5 persone con le mascherine che sono state caricate su un'autoambulanza e portate via. Più tardi la voce della direttrice di crociera annuncia all'altoparlante che la Costa Crociere ha subito un'ingiustizia da parte della polizia francese poichè non vi è nessuna causa per cui i passeggeri non siano stati fatti scendere, e nessun motivo per cui dobbiamo preoccuparci, nessuna influenza di tipo A è in atto sulla Costa Concordia. Secondo giorno da incubo, abbiamo trascorso tutto il tempo sulla nave senza scendere a Marsiglia. Terzo giorno si arriva a Savona, dove salgono i medici a bordo, prima di farci scendere a terra ci viene misurata la temperatura e dopo qualche ora abbiamo il libero sbarco per l'escursione. Ancora tutto viene tenuto sotto riserbo, solo dei controlli, ci dicono. La sera in cabina apprendo solo dalla TV su Rete 4 che sono stati accertati 12 casi dell'influenza A N1H1 sulla costa Concordia! Finalmente arriva il giorno dello sbarco a Napoli, veniamo trattenuti nel salone fino alle 14 quando ancora il personale Costa nega che vi sia una pandemia sulla nave! Chiedo ai nuovi passeggeri imbarcati a --- se erano stati avvisati che sulla nave c'era un'epidemia di influenza A ma nessuno ne sapeva nulla. E' scandaloso. Durante l'attesa al porto di Napoli per lo sbarco siamo stati trattatati malissimo anche dagli ufficiali Costa che hanno risposto in malo modo alle accuse dei passeggeri. é stato un vero e proprio inferno tanto che alcuni di noi hanno anche chiamato la polizia per chiedere se erano passibili di denuncia. Il comandante non si è presentato per dare spiegazioni, finalmente poi è stato dato il libero sbarco e siamo scappati dall'incubo. Ora apprendo da molti testi trovati su internet che il problema si è verificato a Barcellona dove sono state sbarcate due persone con l'influenza A. E dopo altre 5 a Marsiglia e 7 o 8 a Savona. Su questi articoli leggo che la Costa ha comunicato ai propri passeggeri che a Barcellona c'erano stati due casi di influenza A, così da poter consentire di adottare le precauzioni che evitassero il contagio, ma ripeto che io ho appreso la notizia solo dopo 3 giorni tramite televisione e tutti gli altri passeggeri non ne sapevano nulla, neanche ai poveretti che si imbarcavano a Savona veniva detto che si stavano imbarcando su una nave con un'epidemia in corso. Ora voglio denunciare l'accaduto e sapere se posso ottenere un risarcimento per la vacanza rovinata ed i soldi buttati. Dopo 1 anno di lavoro è il massimo!! Grazie.
Alessandra, da Catania (CT)

Risposta:
ci pare che il gestore della nave da crociera non abbia grandi responsabilità nei suoi confronti. Il divieto di sbarco e' una decisione che spetta alle forze dell'ordine e a cui il capitano della nave deve attenersi (e egli puo' decidere di non mettere al corrente i passeggeri per questioni di ordine pubblico). Al massimo puo' rifarsela sulle autorita' di polizia e sanitarie dei rispettivi Paesi, se hanno violato norme e regolamenti dei loro rispettivi ordinamenti giuridici (e' un percorso estremamente difficile e sconsigliabile, e richiederebbe legali in loco).
Ovviamente, se ritiene e dimostra che il capitano avrebbe dovuto mettere al corrente i passeggeri (per evitare ulteriori contagi), allora puo' agire direttamente contro la compagnia chiedendo un risarcimento del danno provocato dalle azioni del capitano. Ma se lei non si e' ammalato, alla fine il danno sarebbe stato identico anche ove il capitano l'avesse informata, e quindi non e' facile ottenere un risarcimento...
 
 
 
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