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Esiti non graditi di un intervento di cataratta
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Lettera 
28 febbraio 2009 0:00
 
Lo scorso maggio 08 ho subito un intervento di cataratta all'occhio destro.
Il giorno successivo all'intervento, quando presso l'ospedale mi hanno tolto la medicazione mi sono accorto che, contrariamente agli altri degenti che erano stati operati nel mio stesso giorno che avevano recuperato tutta la vista, il mio occhio operato era rimasto miope come prima anzi (da misure fatte in seguito dal mio oculista) PIU' MIOPE di 0,25 diottrie.
Ho fatto subito notare la cosa ai medici dell'ospedale ma loro risposte non mi hanno convinto: sembrava si arrampicassero sui vetri, alzavano il tono ed usavano paroloni per mettermi in difficoltà.
La cosa non mi ha sorpreso: erano loro i primi in difficoltà perchè NON ci sono motivi validi per lasciare un occhio miope quando si può correggerne il difetto contestualmente all'intervento. Ma non hanno voluto ammettere l'errore.
Hanno anche tentato di sostenere che l'hanno fatto per farmi un favore in modo da farmi leggere il giornale senza occhialini da vicino. Si dà il caso però che nessuno glie l'avesse chiesto e che io avrei piuttosto considerato un favore il poter guidare senza occhiali o lenti a contatto.
Siccome pratico sport di movimento (sono istruttore di vela, skipper e giudice di regata, ma pratico anche sci, alta montagna ed arti marziali, prima dell'intervento avevo contato molto sulla correzione che di norma si ottiene con il cristallino artificiale come, ripeto, succede al 100% (a meno di motivi precisi che lo impediscano) degli operati di cataratta.
Ma la cosa non finisce qui. Ero furibondo e mi sono rivolto al Tribunale del Malato sede di Milano.
Hanno sottoposto la mia relazione ad un medico legale che con mia enorme sorpresa dopo alcuni mesi ha sentenziato che "non vi sono elementi per intraprendere un'azione risarcitoria" sottolineando che la scelta dei medici è stata orientata a "facilitarmi la lettura da vicino" !
Siccome sono convinto di avere ragione ed è diventata per me una questione di principio oltre che sostanziale, vi chiedo se vi sia qualche altra entità a cui possa rivolgermi.
Grazie e cordiali saluti
Sergio, da Cuggiono (MI)

Risposta:
si rivolga al giudice civile previa perizia di parte che invece le da' ragione.
 
 
 
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28 febbraio 2009 0:00
 
Lo scorso maggio 08 ho subito un intervento di cataratta all'occhio destro.
Il giorno successivo all'intervento, quando presso l'ospedale mi hanno tolto la medicazione mi sono accorto che, contrariamente agli altri degenti che erano stati operati nel mio stesso giorno che avevano recuperato tutta la vista, il mio occhio operato era rimasto miope come prima anzi (da misure fatte in seguito dal mio oculista) PIU' MIOPE di 0,25 diottrie.
Ho fatto subito notare la cosa ai medici dell'ospedale ma loro risposte non mi hanno convinto: sembrava si arrampicassero sui vetri, alzavano il tono ed usavano paroloni per mettermi in difficoltà.
La cosa non mi ha sorpreso: erano loro i primi in difficoltà perchè NON ci sono motivi validi per lasciare un occhio miope quando si può correggerne il difetto contestualmente all'intervento. Ma non hanno voluto ammettere l'errore.
Hanno anche tentato di sostenere che l'hanno fatto per farmi un favore in modo da farmi leggere il giornale senza occhialini da vicino. Si dà il caso però che nessuno glie l'avesse chiesto e che io avrei piuttosto considerato un favore il poter guidare senza occhiali o lenti a contatto.
Siccome pratico sport di movimento (sono istruttore di vela, skipper e giudice di regata, ma pratico anche sci, alta montagna ed arti marziali, prima dell'intervento avevo contato molto sulla correzione che di norma si ottiene con il cristallino artificiale come, ripeto, succede al 100% (a meno di motivi precisi che lo impediscano) degli operati di cataratta.
Ma la cosa non finisce qui. Ero furibondo e mi sono rivolto al Tribunale del Malato sede di Milano.
Hanno sottoposto la mia relazione ad un medico legale che con mia enorme sorpresa dopo alcuni mesi ha sentenziato che "non vi sono elementi per intraprendere un'azione risarcitoria" sottolineando che la scelta dei medici è stata orientata a "facilitarmi la lettura da vicino" !
Siccome sono convinto di avere ragione ed è diventata per me una questione di principio oltre che sostanziale, vi chiedo se vi sia qualche altra entità a cui possa rivolgermi.
Grazie e cordiali saluti
Sergio, da Cuggiono (MI)

Risposta:
si rivolga al giudice civile previa perizia di parte che invece le da' ragione.
 
 
 
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