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Assistenza a casa o RSA
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Lettera 
22 aprile 2009 0:00
 
Volevo esporre la situazione di mia madre di 89 anni affetta da Alzheimer,
ricoverata da Febbraio 2008 presso una RSA di Firenze, con una spesa
giornaliera di euro 110,00. Per un anno abbiamo provveduto all'assistenza domiciliare con una badante, ma il risultato è stato negativo, poiché quest'ultima non riusciva a gestire la malattia. A causa del peggioramento di salute di mia madre sono stato costretto al ricovero in una struttura. Mi sono quindi rivolto alle assistenti sociali dell'ASL di Firenze che mi hanno richiesto il modello ISEE di tutti i componenti del nucleo familiare (mio, di mia moglie, di mia sorella che vive a Torino e di mio cognato). Dopo aver portato tutti i documenti, hanno sottoposto mia madre ad una visita, senza la nostra presenza, ed hanno valutato che è gestibile a casa con l'aiuto di una badante, mio e di mia moglie. Preciso che lavoriamo entrambi, che abbiamo due figli di cui uno minore e che mia moglie a seguito di un incidente subito ha un'invalidità del 20% e deve sottoporsi a cure riabilitative. Volevamo sapere con quale criterio e per quanto tempo possono rifiutare l'inserimento di mia madre nelle liste delle RSA per la quota sanitaria. Dato che è un anno che paghiamo 3300,00 euro al mese e il nostro stipendio è di euro 1200,00 volevamo rivolgerci ad un legale, perché riteniamo il comportamento dell'ASL di Firenze illegale. Distinti saluti.

Risposta:
le valutazioni vengono fatte da un geriatra che compone la commissione di valutazione multidimensionale. Se ritiene il provvedimento inadeguato dovra' opporsi ricorrendo al TAR e dimostrando con perizie e consulenza tecnica d'ufficio (una perizia disposta dal giudice) che le condizioni di salute di sua madre sono tali da renderla totalmente non autosufficiente e bisognosa di assistenza in RSA.
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Volevo esporre la situazione di mia madre di 89 anni affetta da Alzheimer,
ricoverata da Febbraio 2008 presso una RSA di Firenze, con una spesa
giornaliera di euro 110,00. Per un anno abbiamo provveduto all'assistenza domiciliare con una badante, ma il risultato è stato negativo, poiché quest'ultima non riusciva a gestire la malattia. A causa del peggioramento di salute di mia madre sono stato costretto al ricovero in una struttura. Mi sono quindi rivolto alle assistenti sociali dell'ASL di Firenze che mi hanno richiesto il modello ISEE di tutti i componenti del nucleo familiare (mio, di mia moglie, di mia sorella che vive a Torino e di mio cognato). Dopo aver portato tutti i documenti, hanno sottoposto mia madre ad una visita, senza la nostra presenza, ed hanno valutato che è gestibile a casa con l'aiuto di una badante, mio e di mia moglie. Preciso che lavoriamo entrambi, che abbiamo due figli di cui uno minore e che mia moglie a seguito di un incidente subito ha un'invalidità del 20% e deve sottoporsi a cure riabilitative. Volevamo sapere con quale criterio e per quanto tempo possono rifiutare l'inserimento di mia madre nelle liste delle RSA per la quota sanitaria. Dato che è un anno che paghiamo 3300,00 euro al mese e il nostro stipendio è di euro 1200,00 volevamo rivolgerci ad un legale, perché riteniamo il comportamento dell'ASL di Firenze illegale. Distinti saluti.

Risposta:
le valutazioni vengono fatte da un geriatra che compone la commissione di valutazione multidimensionale. Se ritiene il provvedimento inadeguato dovra' opporsi ricorrendo al TAR e dimostrando con perizie e consulenza tecnica d'ufficio (una perizia disposta dal giudice) che le condizioni di salute di sua madre sono tali da renderla totalmente non autosufficiente e bisognosa di assistenza in RSA.
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