Impegno congiunto di Italia e Usa contro il traffico di oppioidi. "Gli Stati Uniti e l'Italia confermano il loro impegno congiunto nella lotta contro la produzione, la distribuzione e la vendita di droghe sintetiche illegali, in particolare gli oppioidi sintetici, e contro le reti criminali che trafficano tali sostanze, che danneggiano collettivamente la salute, la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini e delle persone in tutto il mondo" (La Presse).. È quanto si legge nella dichiarazione congiunta dei leader di Usa e Italia diffusa dalla Casa Bianca a seguito dell'incontro di ieri a Washington fra il presidente Usa Donald Trump e la premier Giorgia Meloni.
Chissà cosa vorrà dire di nuovo, a parte le preoccupazioni americane per le stragi di fentanyl… che al momento non riguardano i nostri territori.
Una dichiarazione che avrebbe potuto essere siglata cinquanta anni fa, vigente il presidente Usa inventore della “war on drugs”, Richard Nixon. Ma che ci lascia perplessi perché la parte americana in campagna elettorale si è pronunciata a favore della legalizzazione federale della cannabis. E, al momento, in quegli Stati Usa dove è stato legalizzato il consumo di psichedelici, non ci sembra ci siano iniziative particolari per contrastarlo.
Per parte italiana, invece, la premier è “fresca fresca” di una legge approvata (la cosiddetta legge sicurezza) che vieta produzione e consumo anche della cannabis light, nonostante in Ue siano autorizzati e lo sono in Italia fin dal 2018, avendo dato vita a migliaia di aziende e posti di lavoro nel settore.
Non sappiamo se la nostra premier abbia recepito anche le politiche in materia di queste droghe da parte dell’amministrazione Trump.
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