L'anno scorso ogni giorno sono arrivati in Unione europea 12 milioni di pacchi, di piccolo valore (inferiore ai 22 euro), da acquisti fatti perlopiu' (per il 91%) in Cina. Sommati, sono 4,17 miliardi di pacchi l'anno, il doppio rispetto al 2023 e il quadruplo rispetto al 2022. Molti di questi pacchi rappresentano - secondo le normi Ue - rischi per la salute o violazioni della proprieta' intellettuale. Per queste ragioni, e non solo, la Commissione europea ha approvato una comunicazione per una stretta sul fenomeno. "Sono pacchi di poco valore ma se sono quattro miliardi l'anno e facciamo un conto per dieci o venti euro ciascuno, e' facile comprendere la portata", ha spiegato il commissario alla Protezione dei consumatori,
Michael McGrath, in conferenza stampa. "Il 96% dei prodotti che arrivano attraverso queste piattaforme non e' completamente in regola con le norme europee, anche per quanto riguarda la sicurezza. Pensiamo ad esempio a una bambola per bimbi che potrebbe avere piccoli parti che si staccano e possono essere ingoiati quali tragiche conseguenze potrebbe avere. Cosi' come gli apparecchi elettrici non completamente isolati", ha evidenziato. "Meta' dei prodotti contraffatti sequestrati e' stata acquistata online", ha aggiunto il commissario al Commercio, Maros Sefcovic. Non vengono fatti nomi ma gli occhi sono puntati ovviamente su Temu, Shein, AliExpress ma non solo. Uno degli obiettivi della nuova comunicazione e' poter ritirare da queste piattaforme, e quindi dal mercato, i prodotti appunti che possono essere pericolosi per la salute.
L'esecutivo europeo vuole in particolare semplificare la procedura di controllo alla dogana (attualmente i piccoli pacchi, soggetti a 27 procedure di controllo diverse, hanno rappresentato il 97% dei check doganali di cui l'89% fatti da sei Stati membri).
La Commissione invita Parlamento e Consiglio ad adottare rapidamente la proposta di eliminazione dell'esenzione doganale di 150 euro, gia' prevista nella riforma delle dogane, e di introdurre un trattamento tariffario semplificato per le spedizioni di basso valore.
Viene proposta inoltre una commissione di gestione non discriminatoria, pagabile dai rivenditori o dalle piattaforme, sugli articoli importati nell'Ue direttamente ai consumatori, per affrontare i costi crescenti della supervisione della conformita' di miliardi di tali spedizioni alle norme dell'Ue.
Dalla Commissione europea assicurano pero' che questa 'tassa' "non verra' pagata dai clienti perche' sara' compito dei venditori assolvere le pratiche doganali, al contrario di cio' che avviene ora". Cosi' come affermano che "non ci saranno impatti sulle tempistiche di consegna dei pacchi" nonostante la stretta sui controlli. L'esecutivo europeo annuncera' specifici controlli doganali coordinati nell'ambito di un'area di controllo prioritaria (Pca) insieme alle autorita' doganali degli Stati membri, alla vigilanza del mercato e ad altre autorita' competenti, concentrandosi specificamente sulle importazioni di e-commerce. Si concentrera' sui prodotti con significativi rischi per la sicurezza e rischio di non conformita', riunendo le autorita' doganali e di vigilanza del mercato per raccogliere prove su tali prodotti. La stessa procedura era stata adottata durante la pandemia di Covid-19 per controllare le importazioni di mascherine. (AGI)
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA