La porta di ingresso è quella che ti fa capire in che luogo stai entrando. A Firenze, in aeroporto, un panino al salame e simili viene proposto tra gli 8 e i 9 euro, se poi vai sul vegano (vuoi mettere, il veganooo…), gli euro sono quasi 10.

Gulp!!

E’ d’obbligo, e ci sta proprio bene, la citazione dantesca (canto III Inferno): “"Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. …. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate".

E’ giusto che ognuno sia libero di fare i prezzi che crede. Così come sono i liberi i consumatori di non-acquistare… anche se all’Amerigo Vespucci, se hai le farfalle nello stomaco, o quel panino o salti (non dalla finestra, ché in aeroporto non ci sono).

Ed è proprio per questa non-libertà di scelta che questo panino al salame viene all’occhio… che fosse un bar di un albergo a cinquemila stelle o nei finti studentati come tanti nella città gigliata… No! Rimani con lo stomaco vuoto e, magari, proprio mentre stai prendendo o hai appena preso un volo low cost a poche decine di euro, mediamente vanto politico e civico della versatilità dello scalo dell’urbe.

E si sa, tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare.
Non hanno nulla da dire (dire, raccomandare, e mai censura) gli amministratori che, per il decoro, in genere si fanno sentire. Non sono questi prezzi indecorosi?


Qui il video sul canale YouTube di Aduc


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