Ho due bambine iscritte presso una struttura privata, una al nido ed una alla materna. In caso di febbre superiore a 38.5 ascellare il personale del nido può somministrare un antipiretico autorizzato dai genitori, il personale della materna no; la struttura è la stessa.
E' successo che la bimba iscritta alla materna ha avuto la febbre 38.5, quando sono arrivata aveva una temperatura corporea pari a 39.2 gradi (lavoro a 50Km).
Pur avendo autorizzato la somministrazione della Tachipirina, il personale si è rifiutato di somministrarla e nonostante la borsa del ghiaccio la temperatura non è scesa. Dietro consiglio della mia pediatra ho consegnato alla scuola una AUTOCERTIFICAZIONE che sgrava da qualsiasi responsabilità la struttura e che autorizza il personale alla somministrazione di un antipiretico in caso di febbre superiore a 38.7 gradi per scongiurare il pericolo di convulsioni, certificazione corredata da una dichiarazione medica.
La scuola, nonostante questa dichiarazione, mi comunica che non è autorizzata a farlo perché la ASL ha stabilito che il personale della scuola non può nemmeno dietro richiesta specifica dei genitori. Quindi nel caso in cui dovesse succedere ancora non possono somministrare antipiretici, nel caso chiamerebbero il 118.
Ho anche la risposta della ASL di zona che, pur non essendo esaustiva, conferma quanto dichiarato dalla scuola e cioé che non non è prevista la somministrazione di farmaci antipiretici al bisogno. Vorrei capire la logica che autorizza la somministrazione di un antipiretico ad un bambino di 3 anni, ma non ad un bambino di 4.
E vorrei anche segnalare che i contribuenti pagherebbero l'uscita dell'ambulanza per una "febbriciattola", tutto ciò sarebbe evitabile con un po' di logica.
Grazie in anticipo
Nadia, da Cornaredo (MI)

Risposta:
la logica non la sappiamo, ci spiace. Andrebbe chiesta all'Asl che ha fatto questa disposizione. Pubblichiamo in Cara Aduc.