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Il ricovero d'urgenza in ospedale può far perdere il diritto di assistenza in R.s.a?
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Lettera 
27 marzo 2008 0:00
 
Mia sorella di 49 anni invalida al 100/100, con grave disabilità psichica e totale mancanza di autosufficienza è ospite da moltissimi anni in una R.s.a. a Roma. Dieci giorni fa sono stata avvisata dalla R.s.a. che l'avevano d'urgenza fatta ricoverare nell'ospedale vicino per quel che è risultato poi bronco- polmonite ab ingestis. Il pericolo sembra per fortuna superato, si trova ora sotto osservazione all'ospedale in condizioni di forte debilitazione. Mi sorge il sospetto che mia sorella una volta dimessa dall'ospedale possa incontrare difficoltà nel rientrare nella r.s.a che l'ha finora ospitata: secondo il "Regolamento Regionale per l'organizzazione ed il funzionamento delle r.s.a."(a completamento dell'iter legislativo previsto dalla legge regionale 3.3.2003 n. 4 ecc.), nel caso in cui l'ospite dell'r.s.a. si assenti dalla struttura oltre i 10 giorni - anche per ricovero ospedaliero -, l'r.s.a. non è tenuta a conservargli il posto, l'ammalato dovrà attendere che se ne liberi un altro nella stessa o in altra struttura. Mi sembra assurda tale possibilità specie nel caso di mia sorella, anche perché in forte contraddizione con il diritto alle cure e all'assistenza continua riconosciuta dalla legge ad una persona nelle sue condizioni, tra l'altro nel momento di maggior bisogno, in convalescenza dopo patologia morbosa e debilitante. Vorrei sapere se sia da considerarsi reale la possibilità (per ora solo paventata) che l'r.s.a. non accolga più mia sorella finito il ricovero in ospedale e in tal caso vorrei avere consiglio su come comportarmi io, per assicurarmi che continui invece a ricevere le prestazioni assistenziali adeguate e che le spettano. Michela, da Roma (RM)

Risposta:
il regolamento che ci ha riportato e' molto esplicito. Nel caso si verificasse l'ipotesi che lei teme, potrebbe impugnare la decisione proprio in virtu' di quei diritti all'assistenza a cui lei stesso ha fatto riferimento.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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Mia sorella di 49 anni invalida al 100/100, con grave disabilità psichica e totale mancanza di autosufficienza è ospite da moltissimi anni in una R.s.a. a Roma. Dieci giorni fa sono stata avvisata dalla R.s.a. che l'avevano d'urgenza fatta ricoverare nell'ospedale vicino per quel che è risultato poi bronco- polmonite ab ingestis. Il pericolo sembra per fortuna superato, si trova ora sotto osservazione all'ospedale in condizioni di forte debilitazione. Mi sorge il sospetto che mia sorella una volta dimessa dall'ospedale possa incontrare difficoltà nel rientrare nella r.s.a che l'ha finora ospitata: secondo il "Regolamento Regionale per l'organizzazione ed il funzionamento delle r.s.a."(a completamento dell'iter legislativo previsto dalla legge regionale 3.3.2003 n. 4 ecc.), nel caso in cui l'ospite dell'r.s.a. si assenti dalla struttura oltre i 10 giorni - anche per ricovero ospedaliero -, l'r.s.a. non è tenuta a conservargli il posto, l'ammalato dovrà attendere che se ne liberi un altro nella stessa o in altra struttura. Mi sembra assurda tale possibilità specie nel caso di mia sorella, anche perché in forte contraddizione con il diritto alle cure e all'assistenza continua riconosciuta dalla legge ad una persona nelle sue condizioni, tra l'altro nel momento di maggior bisogno, in convalescenza dopo patologia morbosa e debilitante. Vorrei sapere se sia da considerarsi reale la possibilità (per ora solo paventata) che l'r.s.a. non accolga più mia sorella finito il ricovero in ospedale e in tal caso vorrei avere consiglio su come comportarmi io, per assicurarmi che continui invece a ricevere le prestazioni assistenziali adeguate e che le spettano. Michela, da Roma (RM)

Risposta:
il regolamento che ci ha riportato e' molto esplicito. Nel caso si verificasse l'ipotesi che lei teme, potrebbe impugnare la decisione proprio in virtu' di quei diritti all'assistenza a cui lei stesso ha fatto riferimento.
 
 
 
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