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Ricovero in RSA
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Lettera 
16 luglio 2021 0:00
 
Spett.le ADUC, mi rivolgo a Voi per un problema che riguarda il ricovero di mio cognato presso una Rsa. Ci siamo recati presso l’assistente sociale del Comune per richiedere un aiuto finanziario al fine di trasferirlo in Rsa. La risposta è stata che non c’è nessun aiuto da parte del Comune e della Regione, perché l’interessato, che vive con la moglie, ha un Isee di € 20.161 e che ha due figli. L’unica concessione è quella di pagare la retta della Rsa al 50% e per due mesi all’anno. Mi sono informato ed ho tratto dei suggerimenti che metto al Vostro vaglio. Premetto che la retta delle Rsa dovrebbe essere divisa tra 50% quota sanitaria e 50% quota sociale. Secondo quanto è scritto nella legge 380/2000 art. 17 mi sembra che la quota sociale sia a carico dello Stato o Regione. Mio cognato ha 78 anni ed è invalido al 100%, la moglie soffre di Policitemia vera in stato avanzato che necessita di salassi con frequenze bi-trimestrali e, secondo le sentenze del Tribunale di Firenze n. 2866/2012 e 3039/2012, sentenza del Tribunale di Verona n. 2384/2013, Consiglio di Stato n. 1607/2011, la retta dovrebbe essere tutta a carico degli Enti. Dopo aver esposto tutti i miei dubbi, chiedo a Voi di valutare cosa può spettare di aiuto a mio
cognato. Se necessitate di documentazione da visionare, potreste fissarmi un appuntamento alla Vostra sede.
In attesa di un Vostro riscontro, invio distinti saluti.
Mario, dalla provincia di FI

Risposta:
in pratica l'ufficio vi ha anticipato informalmente che, data la situazione economica, non riceverebbe punteggio adeguato a farlo entrare in graduatoria per un ricovero definitivo, ma solo per ricoveri di sollievo. Nella sua premessa c'è un errore concettuale: quanto previsto dalla norma (50% e 50%) non riguarda tutti i ricoveri in RSA ma solo quelli per i quali è stato disposto - dai servizi sociali - inserimento a tempo indeterminato. Si tratta di un diritto che la giurisprudenza (purtroppo abbastanza solida) è arrivata a definire un "diritto finanziariamente condizionato", cioè è un diritto solo se ci sono i soldi pubblici stanziati. E' questo il nodo - politico, amministrativo ed economico - del tema RSA. Se si stanziano quote, cioè ingressi, solo per due persone, dalla terza in poi dovranno far da sè...
Detto questo la questione successiva che lei pone, menzionando le sentenze è diversa: se le prestazioni erogate in struttura (dopo avervi fatto accesso tramite i servizi sociali) hanno una componente sanitaria particolarmente intensa, la divisione economica delle quote non deve essere 50% e 50% ma deve essere sostenuta interamente dal servizio sanitario. Si tratta di temi decisametne complessi, se vuole venire in sede non c'è bisogno di appuntamento, può venire il martedì e il venerdì dalle 15 alle 18.
 
 
 
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