Buongiorno,
vi chiedo di avere informazioni riguardo la situazione di una mia zia di 78 anni affetta da Alzheimer ed ora inserita in una Rsa in Regione Lombardia attraverso attivazione dei servizi sociali territorialmente competenti.
La zia si trova ora in situazione di possibile pregiudizio per la sua salute e benessere psicofisico perché il compagno, anche lui anziano, la vuole riportare a casa sua in questi prossimi giorni (dopo che ha voluto inserirla in Rsa perché a casa non riusciva a gestirla, chiedendo l'aiuto dei fratelli della sig.ra). I servizi sociali sono stati informati della situazione, ma rispondono che non possono far niente per impedire che il compagno la riporti a casa. Cosa dobbiamo scrivere ai servizi sociali perché si assumano le responsabilità sulla persona anziana invalida (che non è nelle capacità di tutelarsi e di capire)perché vengano messe in atto protezioni.
So che in questi casi i servizi sociali hanno responsabilità di nomina di un Amministratore di sostegno.
Attendendo vostre preziose informazioni e prendendomi l'impegno di diventare socia una volta avuto modo di conoscere, attraverso la vostra risposta, come vi attivate nella tutela dei diritti degli utenti.
Cordiali saluti
P, dalla provincia di FI

Risposta:
occorre avere dalla propria parte della documentazione medica che attesti che la signora non è trasferibile per ragioni di salute, ed inoltrarla alla Asl, al comune e alla Rsa di riferimento, intimandoli dal procedere al trasferimento. Il compagno, se non è amministratore di sostegno, non può in teoria prendere decisioni, che nel caso, spettano ai medici. Chiunque può attivarsi per la nomina dell'Amministratore, non solo i Servizi Sociali, che comunque, nel caso, devono procedere. Può, nella medesima intimazione, indicare anche questa, come necessità ed urgenza.
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Ha risposto Claudia Moretti: https://sosonline.aduc.it/info/claudiamoretti.php

Buongiorno,
vi chiedo di avere informazioni riguardo la situazione di una mia zia di 78 anni affetta da Alzheimer ed ora inserita in una Rsa in Regione Lombardia attraverso attivazione dei servizi sociali territorialmente competenti.
La zia si trova ora in situazione di possibile pregiudizio per la sua salute e benessere psicofisico perché il compagno, anche lui anziano, la vuole riportare a casa sua in questi prossimi giorni (dopo che ha voluto inserirla in Rsa perché a casa non riusciva a gestirla, chiedendo l'aiuto dei fratelli della sig.ra). I servizi sociali sono stati informati della situazione, ma rispondono che non possono far niente per impedire che il compagno la riporti a casa. Cosa dobbiamo scrivere ai servizi sociali perché si assumano le responsabilità sulla persona anziana invalida (che non è nelle capacità di tutelarsi e di capire)perché vengano messe in atto protezioni.
So che in questi casi i servizi sociali hanno responsabilità di nomina di un Amministratore di sostegno.
Attendendo vostre preziose informazioni e prendendomi l'impegno di diventare socia una volta avuto modo di conoscere, attraverso la vostra risposta, come vi attivate nella tutela dei diritti degli utenti.
Cordiali saluti
P, dalla provincia di FI

Risposta:
occorre avere dalla propria parte della documentazione medica che attesti che la signora non è trasferibile per ragioni di salute, ed inoltrarla alla Asl, al comune e alla Rsa di riferimento, intimandoli dal procedere al trasferimento. Il compagno, se non è amministratore di sostegno, non può in teoria prendere decisioni, che nel caso, spettano ai medici. Chiunque può attivarsi per la nomina dell'Amministratore, non solo i Servizi Sociali, che comunque, nel caso, devono procedere. Può, nella medesima intimazione, indicare anche questa, come necessità ed urgenza.
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Ha risposto Claudia Moretti: https://sosonline.aduc.it/info/claudiamoretti.php