Buongiorno, vi scrivo per chiedere un supporto per poter proseguire le ottime cure che stanno portando una stabilità a mio papà.
Mio papà, 89 anni, a gennaio 2023 entra in una rsa direttamente da casa, in quanto malato di Alzheimer.
A gennaio 2024, termina il periodo massimo consentito e immediatamente dopo mio papà va al pronto soccorso (da me accompagnato) per un malessere generale.
La diagnosi del pronto soccorso riporta: malato di Alzheimer con turbe del comportamento e dispone il rientro in RSA.
Da quello che so mio padre ha quindi diritto ad usufruire di un nuovo periodo annuale.
Ieri, mi dicono perché non ero presente, due funzionari dell’Asp venuti in struttura hanno redatto un verbale di dimissioni e dicono che mio padre “è tranquillo" (in realtà la loro visita è durata solo un minuto di orologio, alla presenza di vari operatori e del direttore sanitario) e quindi può andare anche in altre strutture a pagamento. Sostengono quindi (ma non ho letto il,verbale) che decorsi i primi 60 giorni autorizzati per tutti i nuovi ingressi, mio padre non avrà la proroga per i successivi 90 giorni e così fino al compimento dell’anno.
Ritengo,che mio padre abbia finalmente trovato un suo equilibrio in quella struttura e poiche il paziente necessita di assistenza intensiva e continua è opportuna la proroga. Ho anche visionate altre case di riposo che mi dicono che non prendono in carico mio papà poiché necessita di assistenza specialistica e comunque di un modulo Alzheimer. Potete indirizzarmi su cosa fare e come impugnare il provvedimento di mancata proroga?
Urge l’intervento perché i 60 giorni scadono ad inizio marzo
Grazie in anticipo per il supporto che vorrete darmi in questo periodo molto difficile della mia vita.
Giovanni (CT)

Risposta:
le suggeriamo di rivolgersi ad un avvocato amministrativista e ad un medico legale per verificare, soprattutto dal punto di vista clinico, se le valutazioni della commissione siano contrastabili con successo con una impugnazione.