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Retta Casa di Cura
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Lettera 
14 novembre 2008 0:00
 
Gent.mi,
Vorrei sottoporVi una richiesta di consiglio che riguarda i miei suoceri che vivono in veneto, precisamente nella provincia di Treviso, nel paese di Catena di Villorba.
Mia suocera ha una sorella più grande ed un fratello più piccolo. I rapporti con il fratello sono sempre stati tesi, e dopo una serie di eventi che per ora non elenco, lei e la sorella decisero di togliere il fratello dall'asse ereditario e di dargli in usufrutto gratuito una casa di cui sono ambedue proprietarie. Il fratello risulta avere dei problemi montali per cui è titolare di una pensione sociale ed un'altra di invalidità (non ha praticamente mai lavorato) per cui percepisce circa euro 700,00 al mese. La casa oramai e inagibile. Il fratello da circa un mese ha avuto un tracollo fisico e mentale che ha richiesto prima un ricovero ospedaliero e poi un ricovero presso RSA per non autosufficienti. I miei suoceri e la sorella di mia suocera non vogliono e non possono economicamente sostenere la parte restante della retta presso la RSA, anche perchè i rapporti con il fratello sono nulli da tempo. Gli assistenti sociali li hanno minacciati di chiamare i carabinieri per obbligarli a pagare la differenza. Vorrei gentilmente sapere quali sono i loro diritti ed i loro doveri. I miei suoceri sono entrambi pensionati. Mia suocera percepisce la pensione minima di circa 250 euro, sua sorella vive con il figlio, ed ha una pensione di reversibilità perchè e vedova. Spero di poter tranquillizzare i miei suoceri, perchè da come l'hanno prospettata gli assistenti sociali, hanno paura di andare in galera o che gli vengano tolti i soldi della pensione. Grazie ancora per la vostra gentilezza e sollecitudine nelle risposte.
Cristina, da Arcola (SP)

Risposta:
l'art. 54 della legge 289/02 dispone che i costi dei ricoveri nelle RSA sono a carico per il 50% dello Stato (SSN) e per il 50% del Comune il quale, può chiedere all'assistito una compartecipazione alla retta in base al valore del suo ISEE personale.
Quindi la richiesta dell'assistenti sociali, oltre ad essere illegittima, risulta anche penalmente perseguibile per il reato di tentata estorsione perchè fatta con le minacce.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Gianfranco Mannini
 
 
 
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