testata ADUC
Quota a carico ospite RSA
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
28 novembre 2008 0:00
 
Buongiorno,
in riferimento alla Delibera della Giunta della Regione Lazio n° 98/2007 e alle circolari n° 83893/4V/03-4V/09 del 27/07/2007 e n° 081/D4/4K/03 del 02/01/2008 (circolari non visionabili in internet), come da indicazioni del comune di Aprilia (LT), la quota a carico dell'ospite è calcolata come (A-B)+C+D, dove:
A: indicatore ISEE rapportato alla singola mensilità;
B: quota di pensione sociale (pari a 326.02 ¤)
C: assegno di iinvalidità (pari a 465.09 ¤)
D: eventuale contribuzione familiari ove stabilito dall'Autorità Giudiziaria.
Mio padre, invalido al 100% e con legge 104, avendo un ISEE di 18627 ¤, è tenutoa pagare 54.67 ¤/giorno.
Tenendo conto che A è 1552 ¤ (ISEE 18627 ¤ diviso per 12), la quota a carico di mio risulterebbe di: 1691 ¤/mese.
Per un mese di 31 giorni la retta RSA è di: 1695 ¤/mese (54.67 ¤ x 31).
Pensione netta media di mio padre, comprensiva dell'assegno di invalidità è di: 1722 ¤/mese
Rimanenza tra pensione netta e quota a carico: 31.00 ¤ (1722-1691)
A mio avviso il calcolo indicato dalla Regione/Comune non garantisce la conservazione dell'importo pari alla pensione sociale (come detto nella delibera n° 98/2007), perchè inserito in una formula in cui il valore ISEE (che tiene conto di immobili che non danno reddito) e la detrazione della quota pari alla pensione sociale, è utilizzato impropriamente.

La quota a carico di mio padre dovrebbe essere: 1396 ¤/mese (1722-326.02).
Potreste fornirmi dei chiarimenti a riguardo, confermandomi o meno tale calcolo?
Il contributo del comune vale solo per persone con indicatore ISEE minore de1 famosi 13000 ¤, come più volte ha ribadito la regione Lazio?
Se così fosse, la spesa a carico degli ospiti diverrebbe davvero insostenibile, e il mio esempio sarebbe totalmente vano.
Ringraziandovi anticipatamente, porgo distinti saluti
Roberto, da Aprilia (LT)

Risposta:
premesso che le leggi regionali possono "solo" migliorare in favore degli utenti le leggi dello Stato che nella fattispecie è il combinato disposto dell'art 54 della legge 289/02 il quale dispone che le spese a per i ricoveri nelle RSa sono a carico per il 50% dello Stato e per il 50% del Comune che sulla sua quota può chiamare l'assistito alla compartecipazione ai sensi del D.Lgs 130/00 secondo il quale questa deve essere proporzionale al valore ISEE del solo assistito, fatto salvo la disponibilità di una somma (320 euro) per le piccole spese della quotidianità.
Quindi, la quota "D" non solo non esiste, ma è addirittura negata dallo stesso decreto 130 e a suo padre devono restare disponibile 320 Euro, qualsiasi richiesta ulteriore è "dolosamente" illegittima.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Gianfranco Mannini
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS