Gentile Aduc, nella precedente mail vi avevo scritto per evidenziare la situazione in cui si trova mia madre, avendo inserito mio padre in una R.S.A. perché affetto dal morbo di Alzheimer. In pratica mia madre è a carico di mio padre (non avendo reddito) e premetto che posseggono una 2° casa al 50%. In pratica, tutta la pensione di mio padre e metà accompagnamento viene assorbito dal costo della retta, questo perché il Comune ci ha detto che il reddito di mio padre (ex insegnate) è troppo alto e non necessita di un intervento comunale.
Così, come da voi consigliato, mi sono rivolto ad un CAF per far calcolare il valore ISEE di mia madre per vedere di quanto incideva sul reddito di mio padre: purtroppo la differenza è minima (circa 150 euro in meno) proprio perché è il reddito di mio padre che fa salire il valore ISEE.
La situazione è che mia madre si ritrova a dover vivere con poco meno di 200 euro al mese perché con il reddito di mio padre mia madre non risulta in una situazione economica disagiata.
A questo punto vi domando: sebbene il reddito di mio padre + metà accompagnamento siano in grado di coprire il costo della retta, dall'altro mia madre si trova a non avere più reddito perché è sempre stata a carico di mio padre.
Domando: la situazione di mia madre può, allo stato delle cose, considerarsi economicamente disagiata e avere diritto ad un minimo di contributo mensile dal Comune? Diversamente come deve comportarsi mia madre per poter sopravvivere in maniera dignitosa?
Grazie.
Cordiali saluti.
Marcello, da Quartu Sant' Elena (CA)

Risposta:
le consigliamo di approfondire la materia sul nostro sito. Consideri che nella situazione di sua madre il calcolo per la sua compartecipazione va effettuato solo in relazione ai soli suoi redditi:
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