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Obbligati agli alimenti nei confronti dell'anziano
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Lettera 
18 settembre 2008 0:00
 
Spett.le Aduc,
Desidererei sottoporVi la seguente questione. Ho una nonna di 96 anni che ha sempre convissuto con uno dei suoi due figli, a sua volta sposato e padre di 3 figli non conviventi con lui.
L'altro figlio di mia nonna, ovvero mio padre, è mancato otto anni fa lasciando nel totale sconforto me, mia madre e mio fratello. Siamo comunque riusciti con grande unione a trovare di nuovo un equilibrio: io con la mia famiglia (sposata e madre di una bambina) e mio fratello che convive ancora con mia madre.
Ora quello che vorrei sapere sono eventuali obblighi morali e/o economici che io, mio fratello ed eventualmente mia madre siamo tenuti nei confronti di mia nonna. Premetto che la nonna percepisce la sua pensione e relativa accompagnatoria per un ammontare di circa 1.000,00 euro al mese, convive con il figlio e non ci ha mai fatto richiesta di aiuto economico.
Lo zio dice che la nonna vuole andare in casa di riposo e per questo, essendo lui senza reddito (tutto da verificare) non può coprire le spese quindi io e mio fratello, come obbligati, dovremmo intervenire.
Tralasciando la questione sulla integrazione delle rette di riposo già esaustivamente spiegata nel Vostro sito, se la nonna dovesse chiedere gli alimenti saremmo tenuti solo io e mio fratello o anche gli altri nipoti, figli di mio zio?
Ringraziando anticipatamente per la risposta, Vi porgo cordiali saluti.
Nadia, da Zoppola (PN)

Risposta:
sua nonna ha un reddito per cui, non si trova nelle condizioni economiche per poter chiedere al giudice di obbligare i "tenuti agli alimenti" tra cui anche gli altri nipoti e i figli di suo zio, ai sensi dell'art. 433 del c.c. a passargli una cifra mensile a titolo di mantenimento. In ogni caso sarebbe il giudice a stabilire l'entità della cifra che ciascuno dei "tenuti agli alimenti" in base al grado di parentela e alla loro situazione economica, dovrebbe versare.
nella fattispecie, se sua nonna viene dichiarata non autosufficiente, la retta per il suo ricovero in una RSA, sarebbe pagata per il 50% dal SSN e per il 50% dal Comune di residenza il quale, potrebbe chiedere a sua nonna una compartecipazione alla spesa proporzionale al valore del suo ISEE personale.
Direi quindi, che è una situazione di assoluta tranquillità per la sua famiglia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Gianfranco Mannini
 
 
 
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