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Finalmente Rete Regionale Pugliese per il prelievo e la raccolta del sangue placentare
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Lettera 
9 settembre 2008 0:00
 
Sollecitata dalla continua e pressante attività posta in essere ormai da tempo dal Comitato Un Cordone per la Vita, per la istituzione in Puglia della Banca del Sangue del Cordone Ombelicale, condotta sia attraverso un'opera fattiva di sensibilizzazione e di informativa nel tessuto sociale sia con raccolta di firme di notevole entità, la Regione Puglia, dopo aver formalmente istituito la prima Banca Regionale allocata presso S. Giovanni Rotondo, ha finalmente deliberato il Progetto Rete Regionale per il prelievo e la raccolta del sangue placentare, con il quale ha fissato i criteri per l'accreditamento dei centri di raccolta del sangue del cordone ombelicale che entrano a far parte della rete regionale nonché le procedure per il prelievo e la raccolta dello stesso.
All'uopo ha individuato, in prima battuta, come centri di prelievo e raccolta di sangue placentare gli ospedali pubblici e le strutture private nei quali, per l'anno 2007 si sono registrate un numero di nascite superiori alle mille unità; ossia: a Lecce: presso il "Vito Fazzi" e il "Card. G. Panico" di Tricase; a Foggia: A.O. Ospedali Riuniti e la E. E. "Casa Sollievo della Sofferenza" di S. Giovanni Rotondo; a Bari: A.O. Consorziale Policlinico, la CDC. "Santa Maria", la ST. Di Venere, il P. O. Bari Sud, il "San Paolo", la ST. Osp. di Corato, il "Miulli" di Acquaviva delle fonti, il P.O. "V. Emanuele II" di Risceglie e la ST. "S.M.M. Laureto" di Putignano; a Brindisi: la ST. "Perrino" a Taranto: ST. "SS. Annunziata" e ST. "S.G. Moscati".
La notizia rappresenta di per sé ancora una volta, un evidente riconoscimento della fondatezza della nota battaglia di civiltà condotta in materia del Comitato Un Cordone per la Vita, che pur dopo aver raggiunto questo ulteriore importante traguardo persisterà nel suo impegno, vigilando sui tempi di messa in atto e di messa a regime di tali centri e, al contempo continuerà nella massiccia e capillare opera di sensibilizzazione per la formazione di una cultura alla donazione e della donazione del cordone ombelicale.
Si, perché donare, in questo caso, costituisce un modo aggiuntivo e supplementare di trovare una terapia compatibile per soggetti che necessitano di un trapianto e non hanno alternative di cura.
Inoltre, anche in relazione alla attuale normativa dettata in materia -con Ordinanza del Ministro Sacconi che ha trasfuso quella precedente del 2007 del Ministro Turco ed ha congelato il cd decreto "milleproroghe" fino al 29 febbraio 2009-, la quale innovando sulla precedente, incentrata esclusivamente sulla donazione del sangue da cordone ombelicale, -utilizzabile per tutti i possibili fruitori- ha previsto anche il prelievo e la conservazione cosiddetta autologa solidale,-riservata cioè per se stessi e previo consenso ad una successiva donazione per trapianto in caso di necessità-, incidendo evidentemente sul numero di cordoni ombelicali da conservare e soprattutto sulla durata della disponibilità ematica destinata al singolo e ben individuato soggetto, il Comitato Un Cordone per la Vita non può che ugualmente insistere nell'intento di far valere presso gli organi decisionali regionali l'opportunità di istituire a Lecce una seconda Banca del Cordone medesimo per l'area Sud Puglia. Ciò, infatti, da un lato consentirebbe una più efficace e razionale organizzazione del servizio non solo per quanto concerne il trasferimento dei campioni ematici a distanza molto più ridotta rispetto a San Giovanni Rotondo, con riduzione notevole dei costi, ma anche per quanto attiene alla conservazione degli stessi per gli inevitabili sovraccarichi per l'unica Banca Cordonale di conservazione prevista dovuti al loro afflusso prevedibilmente notevole, perchè proveniente dall'intera regione, e dall'altro favorirebbe la crescita culturale del nostro territorio con la nascita di un secondo polo di studio e di ricerca in materia, peraltro in linea con il progetto a livello universitario della istituenda Facoltà di Medicina presso il locale Ateneo.
Alessia, da Lecce (LE)

Risposta:
La ringraziamo della lettera che ci ha inviato per conoscenza e che pubblichiamo su Cara Aduc.
 
 
 
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