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EUTANASIA. SU CASO ENGLARO ENNESIMO SCONTRO FRA LIBERTA' E IMPOSIZIONE
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Comunicato 
4 ottobre 2007 0:00
 

Firenze, 4 ottobre 2007. La situazione di Eluana Englaro e' l'emblema dello scontro fra due visioni della societa' e delle istituzioni, ben al di la' del testamento biologico o dell'eutanasia. Da una parte c'e' chi rivendica il diritto alla liberta' di scelta, qualunque essa sia, dall'altra chi vuole imporre le proprie idee, legittimamente diverse, sul resto della societa'. Englaro e la sua famiglia, ma anche migliaia di malati che non possono usufruire degli sviluppi della ricerca con le staminali, migliaia di genitori talassemici che non hanno diritto a figli liberi dalla loro malattia, e cosi' via all'infinito, sono vittime di una visione della societa' dove le opinioni di una parte, meglio se divinamente informate, sono imposte sugli altri. Englaro, da oltre 5mila giorni in stato vegetativo in un letto d'ospedale e' vittima del potere temporale della Chiesa cattolica e di tutti coloro che da decenni fanno carriera politica grazie ad essa, imponendo su tutti noi leggi che ricalcano fede e dottrina.
Noi vorremmo solo che tutti fossero liberi di scegliere liberamente se rifiutare un trattamento o se rimanere in vita il piu' al lungo possibile. E' una richiesta legittima e anche banale in una democrazia occidentale.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
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