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TESTAMENTO BIOLOGICO. IL DISEGNO DI LEGGE DI IGNAZIO MARINO, SE APPROVATO, SARA' UN ULTERIORE SCHIAFFO ALLA LIBERTA' TERAPEUTICA
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Comunicato 
25 settembre 2006 0:00
 

Firenze, 25 Settembre 2006. Intervenendo sul caso di Piergiorgio Welby, il presidente della commissione Igiene e Sanita' del Senato, Ignazio Marino, ha detto che una legge sul testamento biologico 'ridimensionera' molto il problema dell'eutanasia'.
Siamo d'accordo con Marino, a patto che non sia il suo disegno di legge ad essere approvato, sicuramente il peggiore fra quelli che saranno discussi nella sua commissione, in quanto sancirebbe per legge cio' che gia' avviene: il primato della volonta' del medico su quella del paziente. Prima di tutto perche' renderebbe l'intervento del medico obbligatorio nella formazione delle dichiarazioni anticipate. E' come se fosse obbligatorio l'intervento di un avvocato nella compilazione del testamento per la successione, o di un meccanico per riparare un'auto. Utile si', ma obbligatorio no. Cosa accade se il medico non condivide cio' che e' scritto nelle dichiarazioni anticipate? Puo' rifiutarsi di approvarle? Ma questo non e' l'unico punto oscuro del disegno di legge di Marino. Innanzi tutto non rende vincolante per il medico la volonta' del paziente, di fatto negando il diritto all'autodeterminazione e alla liberta' di scelta terapeutica. Fa dei sanitari i giudici ultimi del "migliore interesse" del paziente, anche se il loro giudizio contrasta con la volonta' espressa dal paziente. E infine, in caso di pericolo di vita, deve essere ignorato il testamento biologico. Ma non e' proprio in queste circostanze che dovrebbe contare la volonta' del paziente?
Essendo espressione della presidenza della commissione, il disegno di legge Marino parte come favorito e per questo siamo particolarmente attenti. Ma nel nome della liberta' professionale del medico -e forse anche nel nome del delicato equilibrio politico a sinistra- si ostacola la liberta' del paziente di decidere sul proprio corpo e sulla propria sofferenza.
Se i principi scolpiti nel disegno di legge Marino fossero approvati dalla commissione e quindi dal Parlamento, siamo convinti che la Corte Costituzionale dovra' dichiararli incostituzionali, in quanto palesemente in conflitto con il diritto all'autodeterminazione e alla liberta' di scelta terapeutica. Per conto nostro abbiamo presentato insieme all'associazione Luca Coscioni, e grazie all'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, una proposta di legge (clicca qui) che mira al pieno rispetto della volonta' dell'individuo e ad una diffusa azione di informazione dei cittadini affinche' abbiano gli strumenti per la compilazione delle dichiarazioni anticipate. Ne tengano conto i legislatori.
Pietro Yates Moretti
Consigliere Aduc, responsabile di "Vivere & Morire", rubrica quotidiana dedicata all'eutanasia e alla liberta' terapeutica (clicca qui)
 
 
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