testata ADUC
EUTANASIA. CONTRO LA SOFFERENZA E PER LA LIBERTA' DI SCELTA. PER NON DOVER CONTINUARE AD ANDARE IN SVIZZERA, APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE: LEGALIZZARE L'EUTANASIA E PROMUOVERE LA MEDICINA PALLIATIVA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
15 settembre 2006 0:00
 

Firenze, 15 settembre 2006. Dopo Zurigo, dove da anni opera la clinica di assistenza al suicidio Dignitas e l'associazione Exit, ora anche a Ginevra i pazienti terminali potranno usufruire dell'assistenza al suicidio. Da ieri infatti gli ospedali universitari di Ginevra permettono a medici esterni di organizzazioni quali Exit di assistere i pazienti li' ricoverati. Potranno usufruire dell'assistenza esterna al suicidio soltanto i pazienti che ne fanno richiesta in maniera libera e cosciente, che sono affetti da malattia in fase terminale e che rifiutano opzioni terapeutiche alternative.
Mentre in Svizzera viene sempre piu' estesa la liberta' dell'individuo, in Italia continuano ad essere negati diritti fondamentali quali l'autodeterminazione e la libera scelta terapeutica. Nel nome della sacralita' della vita, e' obbligo di legge prolungare la sofferenza ed il morire contro la volonta' dell'individuo, che e' costretto a vedersi negare un trapasso -anche se imminente- non traumatico e indolore.
Per fortuna c'e' la Svizzera, dove cliniche quali Dignitas offrono assistenza non solo ai residenti, ma a tutti i cittadini del mondo. Di fatto, e' in Svizzera che un cittadino italiano malato puo' -anche se contro la legge italiana- trovare realizzati diritti che da noi rimangono inattuati e sulla carta, nonostante questa carta si chiami Costituzione (art. 13 e 32).
Allo stesso tempo l'eutanasia (nonche' i tentativi tragicamente violenti di suicidio) di pazienti terminali avviene in maniera clandestina ed incontrollata, e quindi anche quando evitabile. Solo con la regolamentazione di questa pratica, oltre a dare vita a diritti fondamentali oggi negati, si potra' controllare cio' che oggi sfugge al controllo medico e spesso anche alla libera scelta individuale (come dimostrano molti studi sull'argomento).
Infine, rivolgiamo un appello al ministro della Salute Livia Turco. Per realizzare una piena liberta' di scelta terapeutica, si faccia uno sforzo maggiore per offrire a coloro che soffrono un'alternativa al dolore. L'Italia e' il fanalino di coda dell'Europa nel campo delle cure palliative e nella somministrazione di antidolorifici. Un ritardo inescusabile che non puo' non spingere verso l'eutanasia ed il suicidio assistito (e magari verso la Svizzera) molti che invece potrebbero, con le necessarie terapie del dolore, vivere in condizioni che reputano accettabili.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
Questo il nostro settore dedicato all'argomento: clicca qui
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS