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ACCANIMENTO TERAPEUTICO. FINO A QUANDO NON COMPRENDEREMO CHE E' TORTURA NON CAMBIERA' NIENTE
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Comunicato 
26 ottobre 2006 0:00
 

Firenze, 26 Ottobre 2006. Secondo una indagine dell'associazione "A buon diritto", il 57% dei medici ammette che l'accanimento terapeutico e' praticato frequentemente.
Le uniche vie per evitare l'accanimento terapeutico nei casi di sofferenza estrema e di malattie in fase avanzata ed avanzatissima, sono la terapia del dolore e l'eutanasia clandestina. La prima e' troppo spesso impraticabile in Italia, agli ultimissimi posti in Europa per la terapia del dolore. Per quanto riguarda l'eutanasia clandestina, sappiamo da indagini giornalistiche e studi scientifici che e' praticata abbastanza di frequente (con tutte le conseguenze del caso).
Fino a quando non apparira' chiaro alla classe medica e a quella politica che l'accanimento terapeutico equivale in tutto e per tutto alla tortura, difficilmente le cose cambieranno. Solo quando si giungera' a questa consapevolezza, come dopo molto tempo abbiamo fatto sulla tortura, risultera' evidente che e' urgente un massiccio investimento nella terapia del dolore e la regolamentazione dell'eutanasia.

Pietro Yates Moretti
Consigliere Aduc e responsabile del notiziario "Vivere & Morire" (clicca qui), dedicato ai temi dell'eutanasia e della liberta' terapeutica
 
 
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