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 UNGHERIA - UNGHERIA - Un tetto ai prezzi dei prodotti alimentari per combattere l’inflazione
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Notizia 
12 marzo 2025 10:43
 
Il governo ungherese introdurrà dei tetti ai margini di profitto su una serie di prodotti alimentari a partire dalla metà di marzo per frenare l’aumento dei prezzi dei supermercati, ha dichiarato martedì il primo ministro Viktor Orbán.

Budapest ricorre ancora una volta al controllo dei prezzi per alleggerire il portafoglio dei consumatori a seguito di un’ondata di malcontento per i costi alimentari nell’Europa centrale e orientale.
“Ora basta!” ha dichiarato Orbán in un video postato martedì sui social media in cui promette di porre fine agli aumenti dei prezzi “eccessivi e ingiustificati”.
Il primo ministro ha dichiarato che tra la metà di marzo e la fine di maggio il governo controllerà che il ricarico commerciale su 30 prodotti alimentari di base non superi il 10% del prezzo all’ingrosso. Il paniere di prodotti comprende pollo, latte, olio, burro, uova, yogurt e zucchero.
Non ha escluso di estendere la misura oltre il mese di maggio.
Orbán ha aggiunto che negli ultimi giorni il governo non è riuscito a raggiungere un accordo nei colloqui con i rivenditori di generi alimentari. “Purtroppo le offerte dei rivenditori sono state molto al di sotto delle nostre aspettative” ha dichiarato nel video.
L’annuncio è arrivato nello stesso giorno in cui l’Ufficio centrale di statistica ungherese ha dichiarato che l’inflazione alimentare ha raggiunto il 7,1% su base annua a febbraio. L’aumento maggiore è stato registrato per la farina, che ha registrato un balzo del 44,3%.

Primi avvertimenti
Il governo di Orbán ha fatto ripetutamente ricorso al controllo dei prezzi per combattere l’impennata dell’inflazione.
Il mese scorso il ministro dell’Economia ungherese Nago Márton aveva accennato a un imminente controllo dei prezzi, in seguito a una serie di boicottaggi di supermercati nei Balcani.
L’autorità di vigilanza ungherese sulla concorrenza aveva anche avvertito i produttori e i trasformatori di alimenti di smettere di coordinare gli aumenti dei prezzi.
Ma la mossa del governo dovrebbe incontrare una forte opposizione. L’anno scorso, un decreto del 2022 che stabiliva prezzi regolamentati per una serie di prodotti alimentari ha portato al rimprovero del governo da parte della Corte di Giustizia dell’Unione europea, che ha ritenuto che il decreto minasse la concorrenza leale sul mercato dell’UE.

(Euractiv del 11/03/2025)

 
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