Secondo alcune stime riportate dal Guardian, il costo annuo per la spesa di una famiglia in Svezia è aumentato fino a 30mila corone (circa 2.774 euro) dal gennaio 2022. Si prevede che un pacchetto di caffè raggiunga presto la soglia simbolica di 100 corone (9,25 euro). Un aumento di oltre un quarto rispetto all’inizio dello scorso anno, secondo l’agenzia governativa Statistics Sweden. Tra i prezzi cresciuti di più ci sono quelli di cioccolato (+9,2% il mese scorso), formaggio (+6,4%), latte e panna (+5,4%) secondo il sito Matpriskollen.
Proprio per questo, prosegue il quotidiano britannico, migliaia di persone in tutta la Svezia hanno deciso di boicottare i principali supermercati per sette giorni a partire da lunedì 24 marzo, con una campagna aiutata da post virali su TikTok e Instagram. I manifestanti incolpano l’aumento dei prezzi a un “oligopolio” di supermercati e grandi produttori che danno priorità ai profitti rispetto ai clienti e alla mancanza di concorrenza. Ma i supermercati attribuiscono l’aumento a fattori di natura geopolitica o legati all’emergenza climatica.
L’iniziativa ‘Bojkotta vecka 12’ (‘Boicotta la settimana 12’, così chiamata perché si è tenuta nella 12esima settimana dell’anno), ha chiesto ai consumatori di smettere di fare acquisti nelle grandi catene come Lidl, Hemköp, Ica, Coop e Willys. “Non abbiamo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare”, si legge su uno dei post. “I prezzi dei generi alimentari sono sfuggiti di mano mentre i giganti del settore alimentare e i grandi produttori stanno guadagnando miliardi di profitti alle nostre spalle”.
Chiedendo l’intervento del governo, Filippa Lind, una delle principali promotrici del boicottaggio, ha dichiarato: “I politici devono intervenire e smantellare questo oligopolio che sta causando prezzi elevati a causa della mancanza di concorrenza tra le aziende alimentari.”
I manifestanti prevedono di continuare la protesta con un boicottaggio di tre settimane nei confronti di Ica, il principale player della distribuzione alimentare della Svezia con circa un terzo della quota di mercato, e del produttore lattiero-caseario Arla. E dopo aggiungeranno altre aziende alla lista del boicottaggio.
Il governo, per ora, si limita a segnalare l’impatto di fattori esterni sul rialzo dei prezzi, ma ha anche presentato una strategia che include misure per aumentare la produzione alimentare svedese e incrementare la concorrenza.
(Alimennrado.info)
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