testata ADUC
Rette rsa
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
28 luglio 2010 0:00
 
Buongiorno,
scrivo per chiedere un consiglio su come comportarmi per il seguente fatto:
Mia mamma è ricoverata da circa 1 anno e mezzo in una RSA di Induno Olona (VA) per una grave forma di demenza senile che non le permette più di svolgere alcuna funzione e quindi necessità di assistenza continua 24 ore su 24 anche con ausilio di mezzi meccanici (argano per sollevarla dal letto). In fase di ricovero mi hanno fatto firmare un impegno per il pagamento della retta di circa € 2050 mensili e dato che mia mamma percepisce un reddito totale di € 1050 (pensione + invalidità) dovevamo versare la differenza di € 1000 mensili che ho regolarmente versato fino a maggio dello scorso anno mese in cui sono stata licenziata dal mio posto di lavoro per difficoltà economiche della ditta. Ho provveduto quindi anche tramite all'assistenza della Confconsumatori di Varese a recedere dal mio impegno all'integrazione della retta inviando lettera raccomandata sia alla RSA che al comune. Il comune mi ha evasivamente risposto che la legge impone i parenti al versamento degli alimenti e che nulla è tenuto il Comune a versare mentre la RSA non ha nemmeno risposto. Dopo ciò la Confconsumatori mi ha consigliato di aspettare che la RSA riscontrasse i nostri scritti ma a fino a qualche giorno fa ciò non è avvenuto. L'altro eri sono stata convocata dal direttore della struttura il quale mi ha comunicato che era stato deciso dal consiglio di amministrazione che la mamma avrebbe dovuto essere dimessa al domicilio per la situazione di morosità che ammontava a circa € 13.000 e per i quali avevamo intenzione di emettere nei nostri confronti un decreto ingiuntivo. Potete immaginare la mia disperazione in quanto non ho alcuna soluzione per ospitare la mamma presso il mio domicilio avendo essa bisogno come ribadito in precedenza del sussidio di personale specializzato e soprattutto i macchinari particolari. La Confconsumatori, da me allertata immediatamente, ha contattato la struttura e mi ha detto che sarò convocata ancora dal presidente per trovare una soluzione e durante questo incontro sarà eventualmente presente anche un loro legale. Ora la mia domanda è questa: possono veramente dimettere la mamma in quelle condizioni per il motivo da loro evidenziato? Consigliatemi quale sia il miglior comportamento da adottare in questi casi e se mi conviene rivolgermi privatamente ad uno studio legale perchè ho paura che la Confconsumatori non preda seriamente in considerazione la questione. Ringrazio anticipatamente per una risposta urgente e porgo cordiali saluti
Laura, da Induno Olona (VA)

Risposta:
le consigliamo di partecipare alla riunione con un suo legale di fiducia. Consideri che capita frequentemente che nelle convenzioni fra comuni e Rsa venga inserita una clausola che consente la dimissione in caso di mancato pagamento. Si faccia dare copia, per farla visionare al suo legale, della convenzione fra comune e RSA e del regolamento comunale che disciplina la materia.
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS