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Pericolo per il dicromato di potassio dentro alcuni alcoltest monouso (vietati dall'i.s.s.))
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Lettera 
2 luglio 2009 0:00
 
Tutti gli alcoltest monouso che contengono diCromato e che superano il limite consentito di quantità per questa pericolosa sostanza Il Ministero della Salute in data 31/10/2007 con nota DG/PREV-IV30324/I.5.Lh.C e successivamente con nota n.DGPREV/IV/I5h/2 00041169-P-18/02/2008, sono stati classificati "composto pericoloso per rischio cancerogeno e mutogeno" ed HA IMPOSTO IL DIVIETO alla distribuzione ad un pubblico profano e non competente. (si riconoscono dal colore giallo del composto interno, che vira in verde in presenza di l'alcol).
Alcune aziende non curanti della sicurezza dei cittadini, proseguono l vendita al pubblico mettendo a serio rischio i cittadini, giustificandosi con una certificazione non riconosciuta dagli Organi certificatori e pergiunta non in linea con le ultime disposizioni date dall'I.S.S. e dl Ministero della Salute e deviante sui rischi all'uso di tale prodotto, in quanto non è considerata l'analisi della quantità di dicromato di potassio in rapporto al Suo composto, ma in rapporto al peso totale del prodotto. Per farVi capire l'assurdo di questa non corretta certificazione, è come se mettiamo una bomba dentro un bicchiere, ma poi si diciamo che non è pericolosa se messa all'interno di una damigiana.
Il frontespizio del Certificato "originale" di tale prodotto (rapporto prova n.142) riporta i dati della quantità del dicromato di potassio ( cromo esavalente-Cr_VI) contenuto nel composto dell'alcoltest che supera del 51% (0,1508), contro il valore max consentito(0,0999)di legge; mentre sulle conclusioni si vuole interpretare la legge modificandone i concetti di pericolosità assegnando altri parametri (del tutto improponibili rispetto alla Dir.EU 548/CEE) sostenendo che il prodotto è innocuo in base alle modalità d'uso e mettendo a rischio l'incolumità dei giovani o coloro che non leggono le istruzioni e le avvertenze, che o NON VI SONO o sono stampate in carattere minuscolo rendendo impossibile che colga l'attenzione dell'utilizzatore prima dell'uso.
Ultimamente molte istituzioni ne fanno uso, TRATTE IN INGANNO dalla mancanza del frontespizio del rapporto di prova(non fornito), avendo in mano solo le conclusioni (non corrette) che validano il prodotto in modo erroneo e in contrasto con l'analisi chimica del composto che lo steso laboratorio ha effettuato e prodotto nel frontespizio dellrapporto d'analisi (n,142).
Mi auguro che qualche autorità prenda seri provvedimenti in materia, altrimenti l'Italia sarà sempre considerato il paese dei zimbelli se la legge viene aggirata agendo al limite dell'interpretazione soggettiva sperando sull'ignoranza dei cittadini..
Pietro, da Bastia Umbra (PG)

Risposta:
La ringraziamo della lettera che ci ha inviato e che pubblichiamo su Cara Aduc.
 
 
 
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