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Giustizia e perizie psichiatriche
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Lettera 
6 febbraio 2010 0:00
 
Gent.ssimo direttore,
mi permetto di sottoporre alla sua attenzione questo mio articolo, nel rispetto dei dati personali.
Cordiali saluti
LA GRANDE PIAGA DELLA GIUSTIZIA: TRA CARCERE DURO E PERIZIE PSICHIATRICHE
NON SCIENTIFICHE
Da lungo tempo esistono regole ben precise su come ottenere una perizia favorevole per infermità mentale. Che il crimine sia un omicidio o un altro atto illegale, le perizie psichiatriche hanno per anni evitato il carcere duro ai malavitosi e il sistema giudiziario è sempre stato enormemente
influenzato dalla valutazione psichiatrica, con tutte le conseguenze che questo comporta. [1]
G. Brock Chisoholm e John Rawlings Rees, co-fondatori della World Federation of Mental Health (Federazione Mondiale della Salute Mentale), dichiararono ai loro colleghi: “Se si deve liberare la razza dal peso insostenibile del bene e del male, dovranno essere gli psichiatri a prendersene responsabilità”.
Gradualmente le pratiche di valutazione psichiatrica sono entrate sempre più in profondità, nei gangli vitali del sistema giudiziario, deresponsabilizzando i fautori dei crimini, con attribuzioni di infermità
mentale o di “disturbi mentali”, quali cause dei reati commessi. L'introduzione di simili perizie al fine di emettere un giudizio finale, è cresciuta al punto tale che vengono tenute in maggiore considerazione degli stessi elementi di prova o di un’attenta analisi basata su fatti, nonostante
tali atti criminosi siano da attribuirsi a tutti gli effetti ai fautori, secondo quanto stabilito dal codice penale. Le dichiarazioni di infermità mentale, così come la giustificazione degli atti per malattie o disturbi mentali non assegnano la vera paternità dei gesti compiuti all'individuo che li ha commessi ed evitano in questo modo che sia applicata una pena proporzionale.
Esaminando diversi crimini, più o meno eclatanti, è possibile notare come spesso vi siano notevoli discordanze tra perizie psichiatriche relative al medesimo caso. Una scienza che si definisce “medica” dovrebbe possedere test e criteri scientifici di valutazione, al pari della medicina, dove non può
esserci una diagnosi di appendicite e una di tonsillite sullo stesso caso. E' talmente palese e smisurato in questo campo il divario fra perizie sui medesimi soggetti, che viene da chiedersi quanto di scientifico ci sia.
[1]
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/cronaca/2010/20-gennaio-2010/da-semerari-ferraro-storiedi-perizie-psichiatriche-boss-1602318640385.shtml


Risposta:
La ringraziamo della lettera che ci ha inviato per conoscenza e che pubblichiamo su Cara Aduc.
ADUC Salute - http://salute.aduc.it/
 
 
 
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