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WELBY. MEDICI NON DISPOSTI A RISPETTARE VOLONTA' DEI PAZIENTI CAMBINO MESTIERE
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Comunicato 
4 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 4 Marzo 2007. E' da rispettare la decisione del dottor Stefano Ojetti (gia' tesoriere nazionale dell'Associazione medici cattolici italiani e consigliere comunale di Forza Italia), il quale ha recentemente rassegnato le dimissioni da consigliere dell'Ordine dei medici della provincia di Ascoli Piceno per manifestare il suo dissenso dai colleghi di Cremona sul caso Welby. Siamo d'accordo con l'"Osservatore romano" quando legge nel suo gesto "un valore esemplare per quanti svolgono la professione medica". Ma coerenza vorrebbe che si spingesse oltre. Se un medico non e' disposto a rispettare la volonta' del malato, diritto limpidamente riconosciuto e protetto dall'art. 32 della Costituzione, e' bene che scelga una diversa professione oppure una specializzazione medica lontana dai malati gravi. Cosi' come un testimone di Geova non diverra' un medico trapiantologo a meno che non sia disposto ad effettuare trasfusioni di sangue ai propri pazienti; cosi' come un obiettore di coscienza non si arruolera' nelle forze armate; cosi' come un cuoco musulmano non cerchera' lavoro in un ristorante dove e' servita carne di maiale; un medico che aderisce profondamente ai dettami della Chiesa Cattolica Romana non dovrebbe MAI divenire un rianimatore, un palliativista o altro se e' disposto a sottoporre i propri pazienti a trattamenti salvavita, ma non a sospenderli.
In ogni caso, ci auguriamo che il gesto del dottor Ojetti possa servire d'esempio a tutti quei medici che hanno difficolta', per qualsiasi motivo, a rispettare la Costituzione ed i diritti dei cittadini malati.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
Responsabile "Vivere & Morire", quotidiano di informazione sul fine vita (www.aduc.it/dyn/eutanasia)
 
 
 
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