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TESTAMENTO BIOLOGICO. QUESTO LEGISLATORE NON E' IN GRADO DI FARE UNA LEGGE GIUSTA, MEGLIO RIMANDARE A TEMPI MIGLIORI
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Comunicato 
13 giugno 2007 0:00
 

Firenze, 13 giugno 2007. E' difficile per chi non sta dentro il Palazzo capire cosa stia succedendo all'iter parlamentare del testo sul testamento biologico. E' evidente che si sta avviando verso la stessa sorte subita da quasi ogni impegno elettorale di questa maggioranza, dalle liberalizzazioni alle unioni di fatto, dalla legge sulla droga a quella sulla ricerca scientifica. E' altrettanto chiaro che ci troviamo di fronte ad un Parlamento incapace di decidere, e ad un Governo capace solo di lottare per sopravvivere. Non abbiamo dubbi che se un testo sul testamento biologico uscira' fuori, esso sara' il frutto della mediazione di esigenze di sopravvivenza politica di ciascuna forza politica e parlamentare. Per questo facciamo un accorato appello a coloro che oggi si adoperano per l'approvazione di una legge sul testamento biologico: lasciate perdere, non e' il momento. La legge era divenuta a nostro avviso necessaria per dare piu' facile attuazione ad un principio elementare quanto chiarissimo sancito nella nostra Costituzione: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario" (art. 32). Oggi, tale legge rischia di trasformarsi in una interpretazione fortemente restrittiva di un diritto cosi' fondamentale e che una parte (forse maggioritaria) del Parlamento si ostina ad ignorare. Nonostante le buone intenzioni di alcuni, siamo terrorizzati dalla prospettiva che questo legislatore possa metter mano ad un diritto cosi' primario in ogni democrazia liberale. Meglio che si occupi, o dia l'impressione di occuparsi, di taxi e di benzinai. Almeno in questi casi, il danno non sara' irreparabile.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
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