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BERLUSCONI: NO ALL'EUTANASIA... MA NEI FATTI LA FAVORISCE. LE CURE CONTRO IL DOLORE SONO UN MIRAGGIO
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Comunicato 
27 marzo 2006 0:00
 

Firenze, 27 Marzo 2006. Il Presidente del Consiglio e ministro della Salute Silvio Berlusconi torna sul tema dell'eutanasia questa mattina in una trasmissione radiofonica. "Siamo assolutamente contrari all'eutanasia", ha ribadito, sottolineando di "non aver quindi preso le distanze" su questo tema dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi.
Ci pare evidente che il ministro della Salute ed il Governo da lui capeggiato sono contrari all'eutanasia solo a parole, e non nei fatti. Sanno bene, come sappiamo tutti, che l'eutanasia e' una pratica che nel nostro Paese gia' esiste, come esiste in ogni parte del mondo in cui ci sono esseri umani che soffrono terribilmente in attesa di una morte certa. Sanno anche che legalizzarla porterebbe alla luce un fenomeno ora clandestino ed incontrollato, e potrebbe prevenire quei casi in cui l'eutanasia e' praticata senza molteplici pareri di medici e psicologi, e senza il consenso informato dei famigliari.
Ma ancora piu' falso ci pare il "niet" all'eutanasia del ministro della Salute quando questo giunge in un Paese che figura fra gli ultimi in Europa nelle cure palliative o del dolore, ovvero in cio' che 2500 medici hanno definito, in una lettera appello al futuro ministro, "l'unica risposta concreta ed efficace che la medicina puo' offrire all'eutanasia". Fino a quando la scelta per coloro che soffrono sara' fra il dolore insopportabile e la morte, l'eutanasia rimarra' per molti l'unica via di uscita, anche e soprattutto in un regime di illegalita' come quello italiano. La cura del dolore -fermo restando il diritto di ogni individuo di scegliere in liberta' sulla propria vita- offrirebbe a molti un'alternativa all'eutanasia. Eppure, nel nostro Paese le Regioni spendono solo il 40% dei fondi stanziati ad hoc per le cure palliative (quindi il 60% di questi soldi rimangono inutilizzati), mentre centri specializzati nella terapia del dolore all'avanguardia in Europa, come quello del San Raffaele di Milano, vengono chiusi dalle rispettive amministrazioni sanitarie. A fronte di 250 strutture specializzate in Gran Bretagna sono solo 20 quelle italiane, mentre per i ricoveri nei reparti di cure del dolore spesso non e' previsto alcun rimborso da parte del sistema sanitario pubblico.
Il Governo si esprime quasi quotidianamente contro l'eutanasia, spesso bollando come assassino chi la pratica legalmente; nei fatti, ne e' il piu' grande sostenitore e complice: da una parte lasciando l'eutanasia relegata ad una incontrollabile clandestinita', dall'altra lasciandoci in eredita' uno stato pessimo delle cure del dolore nel nostro Paese, e per questo spingendo molti malati a scegliere la "buona morte". Chi e' l'assassino?

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Pietro Yates Moretti, consulente Aduc
 
 
 
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