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TESTAMENTO BIOLOGICO. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA' DEL SENATO, IGNAZIO MARINO. PER UNA PROPOSTA DI LEGGE UNITARIA ALLA CAMERA E AL SENATO
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Comunicato 
31 ottobre 2006 0:00
 

Firenze, 31 Ottobre 2006. Dopo la lettera aperta di Piergiorgio Welby al presidente della Repubblica, in cui il vicepresidente dell'associazione Luca Coscioni chiedeva che gli fosse riconosciuto il diritto all'eutanasia, il confronto, oltre che nei media e nei vari incontri, si e' anche concentrato sulle proposte di legge. Noi, grazie all'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pungo, e insieme all'associazione Coscioni, ne abbiamo presentata una alla Camera (clicca qui), mentre al Senato quello che ci e' sembrato piu' autorevole e' il disegno di legge del sen.Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanita' di Palazzo Madama. Disegno che abbiamo anche criticato perche' lo riteniamo limitativo della liberta' terapeutica (clicca qui). Su questo, il sen. Marino ci ha chiesto di giungere ad un punto comune e, dopo il seminario dello scorso 27 Ottobre, organizzato dall'associazione Coscioni, sui risvolti giuridici per assecondare la richiesta di eutanasia di Piergiorgio Welby, abbiamo pensato di concretizzare il nostro apporto al disegno di legge del sen. Marino, e Pietro Yates Moretti, che per l'Aduc e' responsabile del notiziario "Vivere&Morire" dedicato ai temi dell'eutanasia, del testamento biologico e della liberta' terapeutica, gli ha inviato una lettera aperta, i cui punti salienti riportiamo di seguito (il testo completo e' a questo indirizzo clicca qui)

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"Chi le scrive, come lei, ha vissuto, studiato ed insegnato per molti anni negli Stati Uniti, e solo recentemente e' tornato in Italia". .... "Come avra' avuto modo di constatare, la comunita' accademico-scientifica italiana che vive all'estero e' spesso ostile nei confronti del proprio Paese d'origine: un Paese -si dice- che non premia il merito, che opera secondo logiche clientelari, e che e' condannato a perdere le migliori intelligenze"...... Nel seminario di Roma "con la ragionevolezza di chi ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti, lei ha candidamente affermato che la nutrizione artificiale e' a tutti gli effetti un trattamento medico ed in quanto tale puo' essere rifiutato dal paziente, anche quando a questo rifiuto puo' seguire la morte. A chi le faceva notare che, nonostante questo, la magistratura italiana potrebbe comunque infliggere una condanna per omicidio del consenziente, lei ha replicato che trattavasi di 'cavilli' giuridici. Ci permetta di dirle che, nonostante nella sostanza lei abbia ragione, commette un grave errore di valutazione. Contrariamente alla societa' anglosassone, l'Italia e' infatti una repubblica fondata sul 'cavillo'. Nel nome del 'cavillo' si disattende la Costituzione, si perpetrano continue offese alla legalita'" ... Lei, senatore Marino, e' l'uomo giusto nel posto giusto al momento giusto. La immediata calendarizzazione del testamento biologico nella commissione che presiede ne e' la dimostrazione. Pero' non possiamo non essere preoccupati dal fatto che, in parte, lei continua a vedere l'Italia con gli occhi di chi ha vissuto per lungo tempo negli Stati Uniti. Quello che lei infatti definisce 'cavillo', di fatto puo' portare all'incarcerazione di un medico che 'stacca la spina' su richiesta del paziente... Per questo "ci pare essenziale modificare l'articolo 5 del suo disegno"... "Questo 'cavillo'" che vogliamo normare "e' fondato sulla conoscenza della giurisprudenza italiana in materia di trattamento sanitario, che ha, in passato, giustificato -a vario titolo- azioni e interventi non voluti con il crisma della necessita' ed urgenza." ....... "Per le stesse ragioni proponiamo di specificare esplicitamente, affinche' nessuno metta mai piu' in dubbio quello che a lei, come a noi, pare 'ovvio' la natura medico-sanitaria dell'alimentazione, dell'idratazione e della respirazione artificiale, inserendole a pieno titolo fra i trattamenti sanitari rifiutabili attraverso le dichiarazioni anticipate o decisioni sostitutive.
Per darle un'idea precisa di cio' che intendo, la invito a leggere questo articolo di Claudia Moretti, legale Aduc, sui distinti e contrapposti orientamenti giurisprudenziali in tema di trattamento di sostentamento vitale: clicca qui
 
 
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