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 U.E. - U.E. - Ricerca scientifica ed etica di Stato: le esternazioni "bizzarre" e "oscure" del ministro della Salute
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Comunicato 
11 giugno 2002 11:53
 
RICERCA SCIENTIFICA ED ETICA DI STATO
PER IL MINISTRO DELLA SALUTE E' SBAGLIATO PORRE ORA IL PROBLEMA DELLA RICERCA SUGLI EMBRIONI. QUANDO SE NON OGGI CHE IL PARLAMENTO DISCUTE UNA LEGGE CHE LA VUOLE VIETARE?
DOPO LE DENTIERE A CHI ASPETTA UN CIBO MIGLIORE, QUALE SARA' LA NUOVA MOSSA DEL MINISTRO SIRCHIA PER CHI ASPETTA NUOVE TERAPIE? OLIO PER LUBRIFICARE LE CARROZZELLE?

Firenze, 11 Giugno 2002. Intervenendo al terzo incontro 'Ai confini del futuro', promosso al Museo di scienze naturali di Milano dal mensile "Newton", il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha affermato che "Abbiamo grandi speranze di riuscire a riparare i tessuti danneggiati utilizzando le cellule staminali. Ma ancora non c'e' alcuna certezza scientifica, soprattutto di riuscire a modificare le staminali di un organo per riparare i tessuti di un altro", per questo, ha continuato il ministro, "e' inappropriato affermare che abbiamo i mezzi per riparare i tessuti. Non abbiamo ancora cellule autoreplicanti capaci di riparare ogni tessuto danneggiato, sia un cuore, un cervello o anche una cartilagine. Per questo e' inutile e sbagliato porre oggi il problema di poter utilizzare le cellule di embrioni umani, con tutto il carico di problemi etici che questo comporta".
Davvero audace il ministro, cui diamo atto di essersi aggiornato dello stato dell'arte della ricerca sulle cellule staminali, che ora gli appare piu' incerta di qualche mese fa quando ci imboniva con la sua fiducia nelle staminali adulte. Ma siamo sconfortati nel vedere che da questa sua nuova consapevolezza, il ministro Sirchia non trae le ovvie conclusioni che qualunque persona di buon senso ne trarrebbe: cioe' potenziare e sostenere tutte le linee di ricerca sulle staminali anche quelle embrionali ed anche mediante la cosiddetta "clonazione terapeutica".
E non possiamo non denunciare come "bizzarro" e "oscuro" il ministro che afferma essere prematuro porre oggi il problema della ricerca sugli embrioni. Se non oggi quando? Domani, quando la proposta di legge sulla fecondazione assistita (dove quasi di nascosto e' previsto il divieto per la ricerca sugli embrioni umani) sara' diventata legge sanzionando quello che oggi e' solo una opinione del ministro e non solo: l'identita' giuridica e quindi l'intangibilita' dell'embrione? E se ora il ministro, in un impeto di anti-consumismo comunardo, liquida chi chiede liberta' di ricerca come attori del "business della clonazione", cosa fara' domani? Ci imporra' di soffrire solo di malattie rare, quelle per cui non essendoci interessi commerciali non ci sono industrie che forniscono farmaci?
Invitiamo il ministro a considerare tutti gli aspetti, magari consultandosi con quella Commissione di Bioetica che la legge gli impone di nominare e che lui da sei mesi tiene nel cassetto. Si tratta solo di rispettare le leggi e gli impegni. In caso contrario, se non si riesce e non si vuole farvi fronte, si possono anche far le valigie.

Grazia Galli, consulente scientifico dell'Aduc
 
 
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