testata ADUC
NUOVO COMITATO DI BIOETICA. INUTILE E DANNOSO COME IL PRECEDENTE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
8 dicembre 2006 0:00
 

Firenze, 8 Dicembre 2006. Ora che abbiamo il nuovo Comitato nazionale di Bioetica (Cnb), nominato con molto ritardo rispetto alla scadenza del precedente, dovremmo essere piu' tranquilli e sereni? Probabilmente lo saranno coloro che hanno bisogno di uno Stato che dica loro cosa e' buono e cosa non lo sia in merito alle scelte che attengono la propria vita individuale. Noi non siamo tra questi: abbiamo gia' grossi problemi a coordinarci con noi stessi nelle materie della vita, della morte, dei diritti e dei doveri a cui siamo chiamati per il rispetto di noi stessi, figuriamoci se ci sentiamo sereni a delegare la nostra intimita' ad un gruppo di saggi come quelli del Cnb.
E' evidente che crediamo ognuno libero di delegare a chiunque le proprie scelte, ma da qui a trasformare in istituzione un gruppo di saggi, ce ne passa. E' la differenza tra chi crede che possa e debba esistere un'etica di Stato e chi crede che, invece, sia un problema di ognuno con se stesso e con chi liberamente sceglie di consultare.
Non e' un caso, poi, che il Cnb e' chiamato ad esprimersi su questioni che poi devono divenire leggi dello Stato. A parte che il legislatore e il governante fino ad oggi hanno considerato il parere del Cnb solo quando gli faceva comodo, non conferendogli alcun vincolo indicativo, sta di fatto che le nostre istituzioni sentono la necessita' di un parlamentino di saggi bioeticisti che, raggiunto un compromesso al loro interno, pongano le loro decisioni, qualora vengano prese in considerazione, agli ulteriori compromessi che la maggioranza di Governo (e non solo) raggiungono. Va da se' che il prodotto finale (la legge, qualora venga fatta), rispetto ad un problema che e' li sbattuto in faccia e che fa soffrire i cittadini -eutanasia/Welby e pacs, per esempio- sara' molto anacquato.
Il neo-presidente Francesco Paolo Casavola, che di diritto se ne intende anche molto, pare sia diverso dall'ex-presidente Francesco D'Agostino. Per semplificare: pare sia un progressista rispetto al conservatore D'Agostino. Ma hanno una caratteristica in comune: la religione cattolica apostolica romana. I cattolici, si sa, sono tanti nel nostro Paese, ma perche' sempre e soltanto uno di loro deve essere chiamato alla guida del Cnb? E' forse l'essere cattolico una prerogativa e c'e' una sorta di democrazia delle religioni da rispettare nella nomina, per cui la religione piu' numerosa vince sulle altre (che, come l'ebraica col rabbino Di Segni, viene rappresentata nel comitato in minoranza)? Perche' non e' presidente lo stesso rabbino Di Segni o l'atea Cinzia Caporale o la "scienziata e basta" Elena Cattaneo? Non crediamo di sembrare preconcetti se evidenziamo che il taglio che si vuol dare a questo Comitato e' quello cattolico romano, nonostante al suo interno ci siano piu' donne che in passato e piu' varieta' di pensieri bioetici. Il conflitto di interessi sembra essere la caratteristica di chi dovrebbe consigliare; cos'altro e' un cattolico romano -che alla propria coscienza risponde in quanto cattolico- che dovrebbe garantire l'equita' di tutti i pensieri bioetici? Si dira' che Casavola e' persona di provata esperienza per non far prevalere il proprio credo sugli altri. E' probabile. Ma in politica come altrove, siccome "l'occasione fa l'uomo ladro", per dare garanzia a chiunque e' bene evitare queste occasioni.
Una conferma quindi dell'inutilita', per un Paese a-confessionale e a-etico, di dotarsi di un comitato del genere. Ma siccome crediamo che il nostro non sia un Paese a-confessionale e a-etico, va da se', che con tutti i sofismi e i distinguo rispetto alla composizione precedente, ci becchiamo questo comitato che, per semplificare, ci servira' per dirci se e' lecito o meno masturbarsi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS