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Il ministro della Salute continua ad evitare di assumersi le sue responsabilita', facendo pagare ai malati i ritardi di ric
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Comunicato 
16 dicembre 2001 19:30
 
Venerdi' scorso, interpellato per l'ennesima volta sul tema della clonazione umana terapeutica nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta (speciale Theleton), il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha nuovamente dato prova della suo scarso senso di responsabilita' verso gli amministrati, in particolare verso quelle centinaia di migliaia di italiani afflitti da gravi patologie degenerative che, a torto o a ragione, ripongono le loro speranze di cura nello sviluppo delle tecniche di clonazione umana terapeutica. Cosi' si e' espressa la dott.ssa Grazia Galli, consulente scientifico dell'Aduc.
Il ministro si e' rifiutato di chiarire la posizione del Governo italiano nel dibattito che si e' riaperto anche in sede comunitaria dopo la bocciatura da parte del Parlamento Europeo del rapporto redatto dall'onorevole Francesco Fiori, che prevedeva la messa al bando definitiva di qualunque tipo di ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Sollecitato dal conduttore della trasmissione e da alcuni interventi di persone malate che potrebbero trarre vantaggio da questa terapia, il ministro si e' limitato a 'passare la palla' al Parlamento italiano che nei prossimi mesi dovra' legiferare in materia. Incalzato a pronunciarsi sul rapporto della commissione Dulbecco il ministro ha liquidato l'argomento affermando che i risultati delle ricerche piu' recenti dimostrerebbero l'inutilita' del ricorso alle cellule staminali embrionali, del tutto sostituibili con le cellule staminali adulte. (Il rapporto Dulbecco si esprimeva favorevolmente sia rispetto all'utilizzo a scopi di ricerca degli embrioni sovrannumerari, sia al finanziamento della cosiddetta via italiana alla clonazione, che prevede la creazione di cellule staminali potenzialmente simili a quelle di derivazione embrionale mediante trasferimento del nucleo di cellule somatiche mature, all'interno di una cellula uovo precedentemente svuotata del suo nucleo).
Viene da chiedersi se Sirchia si ricordi di essere ministro della Repubblica solo quando cio' gli serve a sopperire, con l'autorita' che deriva dalla sua carica, alla mancanza di autorevolezza delle sue opinioni in campo scientifico. Ricordiamo infatti che non solo il ministro ritiene di aver una maggiore competenza in materia del Dulbecco premio Nobel nel 1975, ma anche dei tre ricercatori cui quest'anno e' stato assegnato il Premio Nobel per la Medicina per il contributo dato dalle loro ricerche alla comprensione dei meccanismi che regolano il ciclo cellulare. I quali, non piu' tardi di una settimana fa, hanno lanciato un appello a tutti i Governi contro il divieto della clonazione degli embrioni sovrannumerari a scopi di ricerca, ritenendo tuttora che questa sia la via piu' promettente per la terapia della malattie degenerative.
Ci auguriamo che nei prossimi giorni il ministro si renda conto che le responsabilita' a cui e' chiamato nel suo duplice ruolo politico e 'tecnico' nel settore biomedico, gli impongono lo stesso tipo di 'laica umilta' nei suoi pronunciamenti in materia.
 
 
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