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E' LEGALE UN ATTO DI EUTANASIA?
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Comunicato 
24 aprile 2002 0:00
 


SENZA IPOCRISIA IL PARLAMENTO DISCUTA E APPROVI LA LEGGE

Firenze, 24 Aprile 2002. La Corte d'Appello di Milano ha assolto l'ing.Ezio Forzatti dall'accusa di omicidio volontario perche' il fatto non sussiste. L'ingegnere era accusato di aver staccato il respiratore alla moglie mentre era in coma all'ospedale di Monza, e in prima istanza era stato condannato a 6 anni e mezzo di carcere, mentre per la sentenza di oggi era stato chiesto un aumento di pena fino a 9 anni e 4 mesi, sollecitando pero' la richiesta di grazia.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Dobbiamo quindi dedurre che per la Corte d'Appello di Milano, un atto di eutanasia e' un atto legale, ma non potendolo esplicitamente ammettere, ha usato l'art.530, 2/o comma del Codice di Procedura Penale, li' dove recita: "il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, e' insufficiente o e' contraddittoria la prova che il fatto sussiste". Gliene diamo merito, perche' in questo modo ha certamente contribuito a fare chiarezza su una questione, l'eutanasia, che e' accettata da larga parte della cultura dei cittadini e dei medici, ma bloccata da codici che rispondono piu' all'ideologia di un pensiero religioso che alla necessita' di ordinamento civico della comunita'.
Solo alcune settimane fa e' diventata operativa in Olanda una legge in materia, e tutto il mondo ha colto l'occasione per discutere. La sentenza di oggi della Corte di Milano puo' essere altrettanta occasione perche' il progetto di legge depositato alla Camera cominci il suo iter, in un confronto sereno che coinvolga anche l'esterno del Palazzo.
L'eutanasia e' una materia che non puo' continuare ad essere argomento del "dire e non-dire", il baluardo di una ipocrisia che nasconde a se stessa l'esistenza della vita e della morte, nonche' la liberta' dell'individuo di fronte a questa scelta.
 
 
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