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Giornata mondiale dell'Alzheimer
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Comunicato 
21 settembre 2002 14:35
 
GIORNATA MONDIALE DELL'ALZHEIMER?
E' COME LA LIBERTA' DI RICERCA SCIENTIFICA IN MATERIA: SE CI SEI BATTI UN COLPO .

Firenze, 21 settembre 2002. Oggi e' la giornata mondiale dell'Alzheimer, la nona da quando e' stato deciso di istituire questo momento di riflessione collettiva e di occasione di confronto e informazione. Si tratta della malattia piu' frequente tra quelle 18 milioni di persone che nel mondo sono afflitte da demenza senile. Una sorta di "malattia invisibile", che, le famiglie di chi ne e' colpito, gestiscono con estrema discrezione e, soprattutto, con poche speranze.
A livello di grande informazione (quella specifica scientifica e' un altro discorso) ogni tanto si legge qualcosa, ma sempre sporadica e senza che se ne approfondiscano veramente i problemi, ne' le prospettive aperte in questo campo dalla ricerca biomedica. A questo, giornate come quella di oggi dovrebbero servire. Appunto "dovrebbero". Perche', anche in questa occasione, se escludiamo qualche striminzita informazione che va proprio cercata, oggi l'informazione in materia e' assente. Probabilmente anche perche' il grande dibattito sull'argomento e' di quelli scomodi, che mettono in discussione i principi secolari su cui e' fondata la cultura (anche della scienza accademica) dominante. Quella cultura che, nelle prossime settimane, con l'approvazione in Parlamento della legge sulla procreazione assistita, dovrebbe mettere la sua pesante ipoteca per impedire i possibili rimedi in materia. Perche' questa legge stabilisce anche il divieto della clonazione umana terapeutica, cosi' come la ricerca sugli di embrioni (che potrebbero in futuro servire anche a rigenerare le cellule lesionate dei malati di Alzheimer), bollata dal nostro ministro della Salute come il prologo alla legittimazione della soppressione degli anziani. Noi non la pensiamo come il prof. Girolamo Sirchia, non tanto sulla sacralita' della vita, ma sul fatto che, per esempio, avendo a disposizione una quantita' enorme di embrioni gia' prodotti e destinati alla spazzatura, non si possa concedere niente alla ricerca in questo senso.
Sapere e conoscere per decidere, non e' un aspetto secondario per un approccio razionale alla ricerca scientifica ed al suo rapporto con la societa'. Ma e' la base su cui l'essere umano ha fondato tutte le sue innovazioni: sempre osteggiate all'inizio dalle culture dominanti anche in campo scientifico. Ma che, davanti ai risultati, spesso sono state riconosciute e accettate anche da coloro che all'inizio erano piu' ostili.
Noi cogliamo l'occasione di questa giornata mondiale dell'Alzheimer per riproporre il dibattito e confronto anche e soprattutto a livello divulgativo. Perche' ognuno possa sapere cosa viene fatto e cosa non viene fatto e osteggiato.
Lo facciamo anche ricordando una nostra specifica iniziativa "Cellule staminali, notiziario quattordicinale" edito a questo indirizzo Internet http://staminali.aduc.it
E' il nostro contributo perche' ognuno sappia, ad esempio, su cosa sta per legiferare il nostro Parlamento: non solo sul diritto alla salute riproduttiva ma sulla speranza dei malati di Alzheimer e di tutti coloro che sono colpiti da malattie cui la rigenerazione cellulare potrebbe apportare un beneficio. Risultati di improbabile conquista nel nostro Paese grazie ai tortuosi percorsi imposti alla ricerca dal divieto di usare la clonazione umana terapeutica e le cellule embrionali.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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